Proseguono gli appuntamenti del Campania Teatro Festival diretto per il quinto anno consecutivo da Ruggero Cappuccio e organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro Barbano. Sabato 3 luglio, tocca a Euridice Axen dare voce e corpo a “Il Sogno Reale. I Borbone di Napoli”, progetto di Ruggero Cappuccio a cura di Marco Perillo, e lo fa attraverso il testo appositamente composto da Pier Luigi Razzano: in prima assoluta, alle 21 nel Giardino dei Principi del Museo e Real Bosco di Capodimonte (Porta Grande), Euridice Axen interpreta “Agata e la regina”, la storia di una giovane e del suo incontro speciale, che Pier Luigi Razzano ambienta nel 1836. Agata è stata trovata con oro e gioielli in fila al Monte di Pietà. Accusata di essere una ladra, in una notte spaventosa rievoca l’ultimo anno per ritrovare un senso profondo. La sua vita era sempre stata semplice, dedita alla cura costante del padre, un grande artigiano di porcellane che non riesce più a creare come un tempo e vive con lei nel Casino della Capraia del Real Bosco di Capodimonte. Un giorno, in una zona solitaria del bosco, Agata incontra una figura misteriosa: è la regina Maria Cristina di Savoia, moglie di Ferdinando II di Borbone, donna dall’atteggiamento accogliente e benevolo che verrà travolta dalla sua figura rivoluzionaria. Chi non riuscirà a partecipare in presenza avrà la possibilità di seguire l’evento in live streaming su live.campaniateatrofestival.it, sui canali CRC (Radio CRC Targato Italia, sul Canale 620 del Digitale terrestre e sull’App ufficiale) e sulla piattaforma Ecosistema digitale per la cultura della Regione Campania cultura.regione.campania.it.
Carlotta Proietti, affiancata sul palco da Gianluigi Fogacci, Ermenegildo Marciante, Valentina Marziali, Raffaele Proietti, debutta nelle Praterie della Capraia del Museo e Real Bosco di Capodimonte (Porta Miano), ore 21, con “Intramuros” di Alexis Michalik (in replica domenica 4). Riccardo è un giovane regista cui viene proposto di tenere un seminario di teatro in un carcere. Si presentano solo due detenuti. Decide suo malgrado di tentare l’impresa, ma accadono eventi imprevedibili, tempi e luoghi si avvicendano, con una messa in scena dal corso inarrestabile. Michalik, drammaturgo e attore fra i più apprezzati in Francia, semina indizi e mette tasselli di una trama sorprendente fino all’epilogo in cui vita e teatro si fondono, per commuovere e frastornare, fra realtà, finzione e autentiche emozioni.
In prima assoluta anche “Confini”, ideato e curato da Davide Sacco e Agata Tomšič / ErosAntEros, nel Casino della Regina (Porta Miano) a Capodimonte alle 21 (in replica domenica 4). Il nuovo lavoro della compagnia ErosAntEros è una produzione Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse, TNL – Théâtre National du Luxembourg, Ravenna Festival, ErosAntEros – POLIS Teatro Festival. Lo spettacolo indaga le migrazioni del passato, del presente e del futuro, la storia politica, economica e industriale dell’Unione europea, configurandosi come un monito sull’emergenza climatica e l’avvenire dell’umanità sulla Terra e nello spazio. Il progetto ha avuto inizio nel 2018 e si è sviluppato nei due anni successivi con numerose residenze in Italia e in Lussemburgo, in cui Davide Sacco e Agata Tomsic / ErosAntEros hanno incontrato diversi collaboratori, svolto numerose ricerche e stretto un sodalizio artistico con Ian De Toffoli, autore italo-lussemburghese, affidandogli la stesura del testo dello spettacolo che, per la sua natura transfrontaliera, ha dovuto rimandare di il debutto di un anno a causa della pandemia, rielaborando la crisi all’interno del suo stesso processo creativo. Un cast internazionale, con interpreti di diverse lingue, per risalire alle origini dell’Unione europea, attraversando un secolo di rivoluzioni industriali, guerre e crisi economiche, per interrogarsi sul presente e sul futuro. La drammaturgia è di Agata Tomšič, mentre regia, disegno musicale e video sono firmati da Davide Sacco. Gli attori – Hervé Goffings, Sanders Lorena, Marco Lorenzini, Djibril Mbaye, Agata Tomsic, Emanuela Villagrossi – danno corpo e voce alle storie degli italiani emigrati per lavorare nei bacini minerari del Nord-Europa, così come agli uomini politici che hanno segnato la storia dell’UE e perfino a due corifee, che guideranno gli spettatori all’interno di un racconto prismatico. Lo spettacolo è in francese, italiano, lussemburghese, tedesco, inglese con sopratitoli.
Una nuova tappa salernitana per la quattordicesima edizione del Campania Teatro Festival: al Chiostro del Duomo di Salerno alle 21, Peppe Barra e Lalla Esposito presentano in prima assoluta “Non c’è niente da ridere – Il Teatro di Peppe Barra e Lamberto Lambertini”. Dopo venticinque anni, Peppe Barra e il regista Lamberto Lambertini tornano sul palco assieme per realizzare uno spettacolo pregno dello spirito e dello stile che li contraddistingue, che coniuga la risata con la commozione, la leggerezza con la cultura. «Uno spettacolo vario costruito con le cose che amiamo. Questo è stata, da sempre, la visione della Compagnia – scrivono – fondata insieme con Concetta Barra, e questa resterà per sempre. Perché il pubblico, per divertirsi davvero, ha bisogno essere trascinato fuori dalla realtà̀, e quale mezzo migliore del teatro, che è molto più̀ bello della vita vera e, tra le sue scene anche la morte sarebbe per finta». Le musiche sono di Giorgio Mellone. Suonano Pasquale Benincasa, Giuseppe Di Colandrea, Agostino Oliviero, Antonio Ottaviano, Giorgio Mellone, Gianluigi Pennino. Le scene sono di Carlo De Marino, i costumi di Annalisa Giacci.
Nella Manifattura della Porcellana (Porta Miano) a Capodimonte, alle 21, debutta “Father and Son – inseguendo Chet Baker”, soggetto e testo di Stefano Valanzuolo, con Antonello Cossia (voce recitante), Francesco Scelzo (chitarra), Enrico Valanzuolo (tromba), per la regia di Antonello Cossia e Raffaele Di Florio, e la collaborazione artistica di quest’ultimo insieme ad Annalisa Ciaramella (in replica domenica 4). Mescolando verità storica e finzione, e in una sorta di flashback estremo, articolato secondo una sequenza di ricordi, il racconto prova a far rivivere il più romantico tra gli eroi della tromba. Non lo fa curiosando morbosamente tra fatti e misfatti di droga, ma inseguendo, delicatamente, il rapporto – vero o finto, poco importa – di un padre, fragile e geniale, con il proprio figlio. Un rapporto fatto di incomprensione e paura, ma anche di amore infinito per la vita e per la musica. Nel corso del racconto teatrale, la voce narrante si intreccia con le note di molti classici appartenuti a Chet Baker (My Funny Valentine, Let’s Get Lost, Don’t Explain, I Fall In Love Too Easily, Arrivederci, Estate fra gli altri), qui riarrangiati ed eseguiti, rispettosamente e in versione strumentale, da Francesco Scelzo e Enrico Valanzuolo.
Per la settimana di concerti 7 Gradi, alle 19 nel Cisternone (Porta Miano) a Capodimonte, il progetto musicale di Ernesto Nobili “Ted Dead Tangos”, le cui suggestioni derivano dal tango, dalla musica di Weimar e dall’est europeo, con un’anima voodoo e sonorità post rock. Sul palco, Ernesto Nobili (chitarre e plettri), Giosi Cincotti (piano e fisarmonica), Davide Afzal (basso), Jonathan Maurano (batteria ed elettronica), Gianmarco Volpe (violino e chitarra); guest, Massimiliano Sacchi (clarinetti). Il ricavato della vendita dei biglietti per questo evento, come per gli altri inseriti nella sezione Musica del Campania Teatro Festival, sarà devoluto all’Ospedale Cotugno di Napoli.
In replica al Teatro Grande di Pompei alle 21 per la rassegna “Pompeii Theatrum Mundi”, “Il Purgatorio – la notte lava la mente”, per la regia di Federico Tiezzi, testo di Mario Luzi, drammaturgia di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi; e, in scena nel Cortile della Reggia (Porta Grande) di Capodimonte alle 21, “Bufale e liùne” di Pau Mirò, tradotto e adattato da Enrico Ianniello, interpretato da Gerardo Benedetti, Alessandra Borgia, Angela Fontana, Giuseppe Gaudino, Stefano Meglio, con la partecipazione in voce di Francesco Di Leva, Adriano Pantaleo, per la regia di Giuseppe Miale di Mauro.
Durante la giornata, prenotandosi un giorno prima, è possibile fare alle 10 una “Visita guidata al bosco” in bici che parte dal Punto di Raccolta del Belvedere (Porta Grande), per scoprire i viali e gli edifici storici del Real Bosco verso i luoghi più lontani dello splendido giardino. Alle 11, nel Teatrino del Belvedere-Pagliarone (Porta Grande), “Storia di un albero e di un bambino”, uno spettacolo per bambini (età consigliata: 5-10 anni) di Giovanna Facciolo liberamente ispirato ad un racconto illustrato di Shel Silverstein. Con Jessica Festa, Antonio Torino, Alfredo Pumilia per le scene di Monica Costigliola (in replica domenica 4). È la storia di un albero e della sua generosità. Del suo amore per un bambino, amico e compagno di giochi, che continuerà ad amare nel tempo, senza riserve, come un grande genitore, seguendo le tappe della sua vita, dall’infanzia alla vecchiaia, ognuna segnata da urgenze e richieste differenti, sempre più grandi e impellenti. L’albero saprà aspettare il suo “bambino”, i suoi ritorni sempre più rari e distaccati, emozionandosi ad ogni suo arrivo e felice ogni volta di accoglierlo, cercando l’intesa giocosa di un tempo. Alle 18 e alle 19 nel Teatrino del Belvedere-Pagliarone (Porta Grande), per un massimo di 30 persone a replica, “Musicisti al bosco – Bagarija Orkestar”. La Bagarija Orkestar è una folle band di fiati e percussioni, nata nel 2018 dal cuore cosmopolita di Napoli che si ispira alle fanfare di Serbia, Macedonia, Romania e Turchia. Il gruppo dà vita a uno spettacolo interattivo, itinerante e ironico, che sposa più generi musicali, dal klezmer allo ska, dallo swing alla musica popolare partenopea.
Si ringraziano gli sponsor dell’edizione 2021 del Campania Teatro Festival: Enel, Mooney, Trenitalia, Md, Ferrarelle, Banca di Credito Popolare, Le Zirre Napoli, M.Car, Threesense.
Sul sito campaniateatrofestival.it sono consultabili le promozioni e gli eventi gratuiti ed è possibile acquistare i biglietti