Un’arpa, le voci, le percussioni, una chitarra battente, una chitarra classica ed una romantica domani sera insieme per il concerto che chiude “’a Chiena Campagna creattiva fra memoria, acqua e fuoco”, il festival realizzato dal Comune di Campagna con il contributo della Regione Campania (evento cofinanziato dal POC Campania 2014-2020 – Linea Strategica 2.4 “Rigenerazione Urbana, Politiche per il Turismo e Cultura”).
La direzione artistica è di Antonello Mercurio. E così domani (sabato 1 agosto) ci sarà l’“epilogo”, come è riportato anche in cartellone, con il concerto affidato a Gabriella Aiello (mezzosoprano) e Giuliana De Donno (arpa), in programma in piazza Giovanni Palatucci alle ore 22. Sul palco ci sarà anche l’In Solito Trio composto da Nando Citarella (voce, percussioni e chitarra battente), Salvatore Rotunno (chitarra romantica e chitarra classica) e Giovanni Lo Cascio (percussioni mediterranee). “D’acqua e sale” è il titolo dell’evento che vuole ricordare le vittime del Covid-19. Se il tema della memoria ha aperto la ripresa del cartellone interrotto per l’emergenza sanitaria, è sempre la memoria a chiuderlo con un appuntamento che è anche il ricordo della ‘festa dell’acqua’, “a chiena che non abbiamo potuto ri-vivere”. Un concerto dedicato al mare, alle culture che unisce, alle storie che l’hanno navigato. Il viaggio musicale si snoda dalle rosse terre di Puglia, dalla Grecia Salentina suo estremo lembo e patria di antiche genti di Grecia, alle coste della Calabria con le sue comunità albanesi, alla catalana Sardegna e all’arabo-andalusa Sicilia. Ingresso libero.
I Canti d’amore e di lavoro, le antiche litanie e ritmi delle gioiose danze dei paesi bagnati dal mare sono raccontate e riproposte da due eccellenti musiciste accompagnate per l’occasione dall’In Solito Trio. Giuliana De Donno, elegante ed eclettica arpista diplomata in arpa classica, è specializzata nelle tecniche delle arpe popolari (celtica, sud-americana, viggianese). Gabriella Aiello, voce raffinata, è cantante e ricercatrice di vocalità particolari, legate soprattutto alle tecniche delle tradizioni popolari.
“D’acqua e di sale è il sudore di chi duramente lavora, d’acqua e di sale sono le lacrime di chi ha visto padri e figli partire per un nuovo mondo – si legge nella nota descrittiva del concerto – e di tutti quelli che ancora oggi , stretti come pesci nelle nasse, tentano un viaggio di speranza. Profumi e colori, gioie e dolori, storie che il mare culla in un profondo abbraccio”.