I gravi fatti dello scorso anno, con la città ostaggio dei teppisti, e Piazza Flavio Gioia, cuore e salotto della città, campo di battaglia con lancio di bottiglie e di petardi, furono denunciati quale grave omissione dell’amministrazione comunale di Salerno, che colpevolmente non aveva provveduto a nulla nonostante le avvisaglie della vigilia di Natale.
Sarebbe ancor più grave se quest’anno la storia si ripetesse.
Già questa vigilia di Natale qualcosa ha stonato, assorbita però dalla religiosità e dalla cena “in casa”. Ma a capodanno no. E torna la paura, come lo scorso anno, di essere prigionieri e di non poter vivere con le proprie famiglie la propria città.
Basta, come bastava, poco; e pertanto lo ripetiamo oggi, denunciando il ritardo e l’indifferenza, esattamente come un anno fa denunciammo il ritardo e l’indifferenza.
Vietare la vendita di alcoolici dopo le 12; vietare l’asporto di bottiglie e bicchieri di vetro; istallare telecamere a circuito chiuso con ampi cartelli indicatori e, quindi, dissuasori; creare un evento per i giovani sul lungomare o su aree limitrofe –Ligea, ex cementificio, Arechi-; imporre una visibile e significativa presenza di Forze dell’Ordine e Vigili Urbani, invece lo scorso anno assenti e mai intervenuti.
Proceda, dunque, l’amministrazione e la sua maggioranza di consiglieri e di presidenti di commissione, anzicchè predicare bene sulla stampa e razzolare male nelle decisioni che competono e che non si prendono per colpevole e complice ritardo; e lo faccia in maniera netta e immediata, perché un conto è la gioiosa confusione della festa e l’ebbrezza della città dannunziana, altro invece la città dei cafoni, dei teppisti e dell’indifferenza. Che non ci appartiene.
avv. Antonio Cammarota