dall’Avv. Antonio Cammarota, Consigliere Comunale e Provinciale del Gruppo Misto a Salerno, riceviamo e pubblichiamo:
“Il patrimonio immobiliare ammonta a 40 ML di euro”, ma “la debitoria è 18 ML di euro”, e “v’è sentenza di condanna generica in sede civile nei confronti di Regione Campania che potrebbe rendere superflua la ricapitalizzazione oggi invece necessaria….”
Con queste parole, l’allora presidente cstp rispondeva alle mie domande in commissione provinciale lavoro da me presieduta in data 6 settembre 2011.
Due anni fa, erano chiare le cose da fare.
Andava venduto subito Palazzo Luciani –“il Presidente Santocchio è favorevole alla proposta del Presidente Cammarota di dismettere parte del patrimonio immobiliare”-, perché una sede costituita da un intero palazzo antico nel cuore della città che vale 20 ML di euro senza pagare i lavoratori e diminuendo il servizio, non era e non è tollerabile.
Andava accertato e riscosso il debito di Regione Campania, perchè il debitore era un Ente Pubblico v’erano strumenti giuridici per accertare l’entità del credito prima della liquidazione inserendo il credito in bilancio, ed evitare la liquidazione e quindi l’impotenza gestionale del cstp, che non potè far fronte neppure all’unico ricorso di fallimento, di 70 mila euro soltanto, che ha prodotto l’iter per l’amministrazione straordinaria.
In Provincia proposi un emendamento votato da tutti tranne Cirielli e Memoli perché si impegnasse ogni somma disponibile in anticipo cstp per evitare la liquidazione, e quindi votando un piano industriale zoppicante, e poi votando ancora per la necessaria ricapitalizzazione; e al Comune votando anche li la ricapitalizzazione, e poi ancora l’acquisto delle quote inoptate, e ancora nel consiglio di lunedì voterò per l’aumento del capitale sociale, ma chiedendo di agire in via giudiziaria, anche in via surrogatoria, per le responsabilità e per il danno.
Si venda subito la sede di piazza Luciani, ora si può e si deve per i poteri in più che ha il commissario giudiziale, recuperando immediata liquidità anche con strumenti di anticipazione bancaria o di cartolarizzazione che la legge consente, e si proceda a un risanamento giusto, nella consapevolezza che il servizio corrisponde a un interesse pubblico che non è solo produttività economica ma anche sociale; e si individuino e si rendano evidenti tutte le responsabilità, ad ogni livello, amministrativo, gestionale, politico.
Avv. Antonio Cammarota
Consigliere Provinciale
Consigliere Comunale