dall’Avv. Antonio Cammarota, Consigliere Provinciale del Gruppo Misto, riceviamo e pubblichiamo:
L’inopportunità di Celano e il partito del potere
La vicenda stucchevole e personalistica discussa oggi in commissione trasparenza del Comune di Salerno relativa al caso dell’amico Celano, ovvero se le sue dimissioni siano frutto di ”opportunità politica” o di “denuncia di incompatibilità”, per cui sarebbero state minacciate addirittura le querele, che se non si fanno e si minacciano son appunto minacce, sarebbe da commentare con un sorriso e una pacca sulla spalla, se non fosse che essa tradisce il profondo disprezzo per le Istituzioni.
Dunque, Celano rassegna le dimissioni dalla remuneratissima carica di Presidente nominato di Ecoambiente perché incompatibile o per opportunità politica?
Se per opportunità politica, o perché come dice lui sollecitato da Gagliano, questa esiste dal primo giorno di carica, e per cui Celano è stato non opportunamente seduto su due poltrone, prendendo due stipendi, come pure gli fu rinfacciato proprio da Gagliano nel primo Consiglio Comunale della attuale consigliatura.
Se invece per incompatibilità di legge, comunque Celano è stato illegittimamente su due poltrone, percependo i compensi doppi illegittimamente, e non solo per opportunità politica.
Non si capisce poi quale senso di responsabilità verso la carica, di un ente così strategico e importante, si possa dimostrare nel momento in cui, appunto per opportunità politica, la si tradisce.
Tuttavia, come pure è emerso nella riunione di oggi, Celano era a fine mandato, e la spending review non avrebbe consentito ulteriore dispendio di denaro pubblico, come avvenuto al Comune di Salerno dive si è deciso di nominare funzionari già a stipendio per le cariche nelle società partecipate.
Questo Celano non ce lo ha detto, ma che fosse a fine mandato e quindi senza credibilità le dimissioni ce lo ricorda, suo malgrado, il maldestro soccorso del Bellacosa di turno, cattiva icona del potere senza consenso e quindi del privilegio e del partito dei nominati, quello appunto delle cariche dei Celano e degli Adinolfi.
Una vicenda, dunque, che spiega soltanto la fine del centro destra di cirelliana ispirazione nella amoralità del partito del potere.
Una vicenda, che pagherà solo l’amico Celano in termini di credibilità politica, per non essere stato credibile, prima quando era nominato e pagato dal potere di una parte politica; per non esserlo adesso, per aver rassegnato opportunistiche dimissioni o, scelga lui, per aver denunciato la situazione di illegalità che gli apparteneva.
Avv. Antonio Cammarota