a cura della D.ssa Giovanna Valente, Farmacista (lauree specialistiche in Farmacia e Farmacia Industriale) iscritta all’Ordine della Provincia di Napoli dal 2011.
Dopo il tè, il caffè è la bevanda più consumata al mondo. Per molti è un rito, per tanti un’abitudine, per quasi tutti è un piacere. In passato, bere caffè era considerata una cattiva abitudine paragonata all’eccedere nel bere alcol o a fumare.
Tuttavia, nel tempo si sono accumulate numerose evidenze scientifiche a dimostrare che non solo il caffè non fa male (tranne in soggetti con alcune patologie) ma, se consumato in dosi moderate, può addirittura far bene.
Le varietà di caffè esistenti sono circa 60, ma solo 25 producono frutti con un valore commerciale e tra questi sono solo 4 i tipi di caffè utilizzati per preparare la bevanda.
Le varietà più diffuse in Italia sono l’Arabica e la Robusta, che presentano differenze sia qualitative sia quantitative nella loro composizione chimica.
In Italia si bevono quasi esclusivamente:
1) il caffè espresso,
2) il caffè moka, preparato nell’omonima caffettiera
3) meno comune :il caffè solubile.
Tra le molte componenti nutrizionali del caffè, la più nota è la caffeina poiché dotata di importanti proprietà, seguita da proteine,lipidi, carboidrati e sali minerali.
Gli effetti benefici del caffè sulla salute sono molteplici, dipendono talvolta dalla caffeina, ma per la maggior parte probabilmente dalle altre sostanze contenute nel caffè.
Da uno studio portato avanti da alcuni ricercatori di Harvard è stato rilevato che bere 1-3 caffè ogni giorno prima di iniziare a lavorare o di qualsiasi esercizio, a casa e in palestra, aiuta ad avere una migliore performance.
Questo accade perchè il caffè rilascia endorfine nell’organismo in pochi minuti che consentono al corpo di essere più attivo e di stimolare il buon umore, ottimizzando le prestazioni fisiche e mentali.
Inoltre, bere il caffè di mattina crea benefici soprattutto per i reni, favorendo la dilatazione e la conseguente
eliminazione delle sostanze di rifiuto dell’organismo.
A fine pasto il caffè stimola la secrezione gastrica e biliare favorendo la digestione.
Gli effetti più noti che esplica la caffeina,componente principale e più noto del caffè sono:
effetto tonico e stimolante sulla funzionalità cardiaca e nervosa,
effetto lipolitico, cioè favorisce il dimagrimento stimolando l’utilizzo dei grassi a scopo energetico e la termogenesi, aumentando la quantità di calorie bruciate.
La caffeina ha largo impiego anche in cosmesi come coadiuvante per il trattamento della cellulite. Ha effetto anoressizzante, cioè attenua il senso di fame e quindi può essere un aiuto nelle diete.
La caffeina viene anche impiegata in associazione con antidolorifici per la cura di emicrania, cefalea da tensione, dismenorrea, dolore di origine tumorale, dolore post-partum, mal di gola, dolore post-intervento.
Altre sostanze contenute nel caffè hanno spiccate proprietà antiossidanti, antimutagene ed antinfiammatorie proprio per questo sembra che il caffè sembra prevenire l’ictus,il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari nei diabetici,il tumore del cavo orale/faringe, il tumore del fegato (oltre alla cirrosi),il tumore dell’endometrio e forse del colon-retto.
Inoltre il caffè sembra prevenire la malattia di Alzheimer e di Parkinson.
Allo stato delle conoscenze attuali, l’unica componente nota del caffè che può avere qualche effetto sfavorevole sulla salute è la caffeina in quanto può far aumentare leggermente la pressione sanguigna, ma l’effetto è di breve durata e non causa aumento delle patologie cardiovascolari.
Devono limitare l’uso di caffeina, e quindi anche di caffè, tutti coloro che metabolizzano lentamente la caffeina: le donne durante la gravidanza e l’allattamento,i bambini, i malati di cirrosi e in generale tutti coloro che risentono più degli effetti della caffeina ed è quindi probabile che geneticamente siano “lenti metabolizzatori” della caffeina.
Devono limitare il consumo alcuni malati per consiglio medico, per esempio i malati di gastrite, ulcera e con aritmie cardiache.
Tutti gli effetti avversi si eliminano limitando il consumo, non necessariamente eliminando totalmente il caffè e, nella maggior parte dei casi, sostituendo il caffè con il caffè decaffeinato.
Il caffè va bevuto con moderazione.
In una persona sana, un consumo di 3-4 tazzine di caffè al giorno sembra essere compatibile con un buono stato di salute.