Una bella storia che val la pena raccontare è quella della famiglia Di Dato che spicca fra le tante realtà positive del meridione d’Italia; un nucleo familiare della Campania che onora ed è il vanto dell’operosità imprenditoriale della nostra regione. Gerardo Di Dato, è un nome ormai noto oltre i suoi confini territoriali ed anche all’estro, per la sua arte di maestro pasticciere e per aver creato un punto di riferimento certo, per qualità e bontà dei prodotti che realizza con la sua Pasticceria Gelateria Caffetteria Di Dato in Via Brigadiere D’Anna, 116, ad Angri Tel. 081961085.
A questa attività dà man forte la consorte, la barlady Rita Russo notissima in Italia e nel modo per aver conquistato numerosi trofei nazionali nelle competizioni con i più perfetti barman dell’Aibes (Associazione Italiana Barman e Sostenitori) alla quale associazione è anche lei iscritta ed aver portato alto il nome dell’Italia primeggiando in campionati mondiali indetti dall’Iba (International Bartender Association). Nello scorso mese di maggio, Gerardo ha subito un grave incidente cadendo da una scala, ed è salvo per miracolo, l’emblema dell’ottima pasticceria, con impegnative cure è riuscito a riprendersi ed ora l’abbiamo visto muoversi abbastanza disinvoltamente, anche se ancora non del tutto ristabilito, ad una festa organizzata dal figlio per vivacizzare il locale angrese. Infatti a causa di questo frangente i tre figli Rosario Di Dato 17enne chef appassionato ed espansionista dell’arte culinaria che studia all’alberghiero, con esperienze professionali dallo zio Dino Russo, maestro del gusto, con ristorante in corso Garibaldi a Salerno, unitamente a Emanuel e Francesca rispettivamente di 15 e 13 anni, tutti che già davano una mano nella conduzione dell’attività familiare, si sono come sul dirsi “rimboccate le maniche” ed hanno fortemente aumentato il loro impegno nell’azienda per far fronte all’assenza del papà convalescente. Ultimamente Rosario ha provato ad organizzare periodicamente serate “Live cooking-cocktails e esibizioni di danza”, che come ci spiega mamma Rita intendono: “rendere visibile il modo di come questa famiglia vede ed intende offrire il servizio alla clientela con la ricerca dei migliori ingredienti cercando di evitare tutto quello che potrebbe non essere totalmente gradito all’organismo umano. Ad esempio eliminiamo le margarine sostituendolo con il burro di gran qualità, anche se ha raggiunto costi molto onerosi, ma il nostro obiettivo da 26 anni che operiamo in questo settore è sempre stato quello di offrire la massima qualità e questo ci ha portato a successi che intendiamo mantenere ad ogni costo e magari anche ampliare”. Recentemente ad una di queste serate il giovane chef ha inteso invitare anche il mondo dell’informazione e sono accorsi diversi giornalisti, prevalentemente enogastronomi gustando quello che Rosario ha elaborato de visu, come anche Rita. Si è potuto gustare un “Risotto mantecato con rapa rossa, fonduta di provolone del Monaco, olio EVO della penisola sorrentina ed un tocco di foglioline di Hierba Buena”, un piacevolissimo piatto, reso ancor più gustoso dal particolare prodotto caseario Dop dei monti Lattari; una promozione dei prodotti del territorio che, come in questo caso, il giovane chef intende portare avanti. Ad accompagnare questa pietanza c’è stata la moglie del maestro pasticciere Gerardo Di Dato, che ha conquistato il pubblico di Expo a Milano col suo cocktail “Elisir Mediterraneo” e che in questa serata ha offerto a tutti il suo cocktail “Anema e Core” realizzato, anche in questo caso, con l’interessato sguardo di tutti i presenti sia per la composizione che per l’arte che Rita mostrava realizzando con l’unione di Menta, peperoncino, lime, rum Bacardi reserva 8 anni, crema di cacao scura e ginger eight, un drink che rinfresca con brio. Molti sono i prodotti che la famiglia Di Dato crea ed elabora rendendo il Sud Italia emblema dell’imprenditoria familiare produttiva. Nell’ambito della pasticceria spicca il nuovo dolce creato da Gerardo in occasione della canonizzazione di Sant’Alfonso Maria Fusco, che il 16 ottobre 2016, è stato proclamato Santo da Papa Francesco. Questo Santo che ad Angri, nella sua vita di povertà donava pane, formaggio e noci è stato voluto ricordare dal gran maestro pasticciere Di Dato con la realizzazione di un grande lievitato, senza additivi chimici, con l’aggiunta di pecorino romano e noci, al quale è stato dato nome di ”Pan Fusco” . Da una ventina d’anni il gelato si è evoluto in tutti suoi modi e gusti, tanto da far fiorire le scuole di insegnamento ed aggiornamento e dell’arte del gelatiere artigianale, attraendo anche tanti dall’oltreoceano a venire a frequentare queste scuole italiane per poter avere una vera professionalità. Anche quindi nel campo gelateria si è intensificata l’azione produttiva, con salvaguardia del prodotto nel suo essere di qualità ed artigianalità tutta italiana e Rita dice: “I prodotti da noi utilizzati, anche in questo caso, sono di assoluta ed altissima qualità come il vero pistacchio di Bronte o le nocciole tutte italiane da quelle di Giffoni, a quelle di Avella o ancora del Piemonte e come tutta la gamma di prodotti frutticoli che rendono i sapori del nostro gelato veramente unico, apprezzabile, dai gusti autentici e naturali.
Visto il successo ottenuto con quest’ultima serata, apprezzatissima anche da parte del past president campano dell’Amira (Associazione Maître Italiani Ristoranti e Alberghi) Cav. Giuseppe Di Napoli e dall’attuale vice fiduciario dello stesso sodalizio Dario Duro, dove danza e sfilate di moda possono essere unite per allietare ancor più chi interviene, i Di Dato hanno promesso di organizzarne altre anche a tema.