Botti e fuochi d’artificio fanno male all’ambiente, un altro motivo per non usarli, lo studio Arpac.

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Non ci sono soltanto gli infortunati che affollano i pronto soccorso e gli animali domestici spaventati, tra le vittime dei cosiddetti “botti di Capodanno”. Petardi e fuochi d’artificio infatti fanno decisamente male all’ambiente, in particolare alla qualità dell’aria che respiriamo.

L’Agenzia ambientale della Campania pertanto si associa agli appelli delle autorità e dei medici a evitarne l’utilizzo e pone all’attenzione dei cittadini un grafico dei valori di concentrazioni di polveri sottili rilevati nella notte di Capodanno dalla stazione di monitoraggio situata presso il Museo archeologico nazionale di Napoli, con l’impressionante picco registrato nelle prime ore del 2021.

Andamenti simili, purtroppo, sono stati riscontrati da molteplici stazioni della rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria. Le polveri sottili (PM10 e PM2.5), che sono comunque solo uno degli inquinanti associati all’utilizzo dei prodotti pirotecnici, sono riconosciute dall’Organizzazione mondiale della sanità tra gli inquinanti atmosferici più direttamente legati all’insorgere di effetti negativi per la salute delle popolazioni esposte.

L’immagine mostra l’andamento della concentrazione media oraria del PM10 (verde scuro) e del PM2.5 (verde chiaro) registrato nelle ore a cavallo tra il 2020 e il 2021 nella stazione di monitoraggio della qualità dell’aria installata presso il Museo archeologico nazionale di Napoli. Per via di questo picco, che si verifica chiaramente a partire dalla mezzanotte tra il 31 e il 1, in questa stazione la media giornaliera del PM10 ha raggiunto il 1 gennaio il valore di 126 μg/m3 (microgrammi per metro cubo), superando così il limite massimo di 50 μg/m3 che la normativa vigente prescrive di non oltrepassare più di 35 volte in un anno civile, mentre la media oraria arriva addirittura a superare i 1.000 μg/m3. Analoghe situazioni si sono verificate nel resto della nostra regione in occasione dell’ultimo Capodanno, non diversamente da quanto avvenuto frequentemente negli anni precedenti. In particolare, nell’agglomerato Napoli – Caserta, sulle 20 stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria che il 1 gennaio 2021 hanno registrato dati validi, ben 17 hanno superato il limite giornaliero.
«Evitare l’utilizzo di articoli pirotecnici di ogni tipo, a partire ovviamente da quelli illegali», sottolinea il direttore generale dell’Arpac Stefano Sorvino, «non soltanto rende le festività natalizie e il Capodanno più sicuri, ma contribuisce anche a evitare un fenomeno di inquinamento atmosferico che può protrarsi per diversi giorni se le condizioni meteorologiche risultano sfavorevoli al ricambio e al rimescolamento dell’aria».
«Nel rivolgere ai cittadini campani gli auguri di trascorrere un sereno periodo natalizio», prosegue l’avv. Sorvino, «l’Agenzia ambientale, nell’ambito delle funzioni di educazione ambientale attribuitele dalla legge,  invita a non trascurare un più sensibile impegno per l’ambiente e la sostenibilità. Si possono trascorrere festività piacevoli anche limitando, quando possibile, l’utilizzo degli automezzi privati e razionalizzando l’uso dei riscaldamenti domestici, pur necessari nella stagione fredda. E decisamente, si può fare a meno di botti e fuochi d’artificio, fortemente inquinanti oltre che pericolosi».
«Colgo infine l’occasione», conclude il direttore generale Arpac, «per indirizzare a tutti i dipendenti dell’Agenzia, oltre ai sentiti auguri per le festività e per l’Anno nuovo, anche ringraziamenti sentiti e non formali, ma ispirati dalle esperienze vissute quest’anno, per l’intenso e delicato lavoro svolto a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini campani. Abbiamo trascorso un anno oltremodo impegnativo, caratterizzato anche da criticità ed eventi emergenziali, soprattutto per i molteplici incendi che hanno colpito le province della Campania, chiamando i tecnici e il personale tutto di Arpa Campania ad un continuo e cospicuo impegno nelle attività di controllo, monitoraggio e prevenzione ambientale».

Il direttore tecnico Arpac Claudio Marro, nell’associarsi agli auguri espressi dal direttore generale, evidenzia che «Arpac è impegnata in un’operazione complessiva di aggiornamento della rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria, pur già attualmente adeguata alle prescrizioni normative vigenti. In particolare, a inizio 2022, quando si prevede la conclusione di questo intervento, ulteriori venti stazioni di monitoraggio saranno in grado di misurare le concentrazioni medie orarie di PM10 e PM2.5, oltre a misurare le medie giornaliere già disponibili, portando a più del 75% dell’intera rete il complesso dei punti di monitoraggio con misurazioni orarie di polveri sottili».