(Adnkronos) – Per chi soffre di diabete e ha determinati requisiti è possibile richiedere un contributo economico. A chi spetta il 'bonus'? Quanto vale? Cosa bisogna fare per richiederlo? Quasi 4 milioni di italiani convivono infatti con la patologia di tipo 2, circa il 6% della popolazione. Ma a questo numero – si stima – vadano aggiunte circa 1,5 milione di persone affette da malattia non ancora diagnosticata. Gli italiani con diabete di tipo 1 sono circa 300mila persone, lo 0,5% della popolazione. Sono i dati dell'Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed) sul monitoraggio del consumo dei farmaci per il diabete contenuti nella Relazione al Parlamento 2023 sullo stato del diabete. Relazione inviata al Parlamento il 17 settembre scorso e pubblicata sul sito del ministero della Salute. "In determinati casi si può usufruire dell’assegno per il diabete – ricorda UniCiv, l'Unione invalidi civili – Il diabete va certificato dalla Commissione medica dell’Inps, che assegnerà un grado di invalidità. In virtù alla percentuale assegnata, si ha diritto a diversi aiuti di tipo assistenziale e/o economico. Per alcune agevolazioni economiche sono richiesti specifici requisiti anagrafici e reddituali. Nello specifico, le persone che possono richiedere il Bonus diabete colore che sono affetti da: diabete mellito di tipo 1 e 2, con complicanze micro-macroangiopatiche e manifestazioni cliniche di medio grado. Per questo si ha un’invalidità tra il 41% e il 50%; diabete mellito insulino-dipendente, con un mediocre controllo metabolico e iperlipidemia, non trattabili con le normali terapie. In questo caso, corrisponde un’invalidità tra il 51% e il 60%; nefropatia, retinopatia e maculopatia, considerate invalidanti tra il 91% e il 100%". "L'assegno di invalidità civile del 'bonus diabete', che spetta a coloro che hanno un’invalidità certificata superiore al 74%, ha un valore che va da un minimo di 315 euro ad un massimo di 525 euro, per 13 mensilità", ricorda l'UniCiv. Per richiederlo "la prima cosa da fare è recarsi dal proprio medico di famiglia. Quest’ultimo prescriverà una serie di esami e visite necessarie per attestare la malattia e avviare l’iter di richiesta – conclude l'associazione – Una volta in possesso degli esami medici, questi vanno consegnati al medico, che procederà ad inviarli all’Inps. In seguito a questa procedura, il medico consegnerà al paziente la ricevuta dell’avvenuta operazione e una copia del certificato medico originale". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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