Bioplast riceve l’importante riconoscimento dal Bando Conai che vede valorizzare la ricerca industriale dell’azienda campana. 146 progetti presentati, 86 casi vincitori provenienti da 64 aziende da tutta Italia e 7 premi speciali assegnati.
Questi i numeri della quarta edizione del “Bando CONAI per la prevenzione – Valorizzare la sostenibilità ambientale degli imballaggi”, comunicati lo scorso mercoledì nell’ambito del convegno promosso da “L’Economia” di Corriere della Sera alla Triennale di Milano. Il Bando è promosso da CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, e ha premiato le soluzioni di packaging più innovative ed ecosostenibili immesse sul mercato nel biennio 2015-2016.
Gli 86 casi premiati hanno conseguito una effettiva riduzione dell’impatto ambientale degli imballaggi quantificabile nel contenimento del 22% delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera, nella diminuzione dei consumi di energia del 21%, e nel risparmio di acqua del 25%.
La Bioplast di Fisciano ha ottenuto il premio grazie al miglioramento di un pack già reso biodegradabile. L’azienda, guidata da Gerardo Gambardella, ha presentato il caso dell’imballaggio prodotto per “Pasta Pezzullo”. Un involucro realizzato in carta e Pla diminuito del 21% del peso specifico rispetto alla versione precedente, migliorando non solo la sostenibilità ambientale ma anche le performance.
«È la dimostrazione che siamo sulla strada giusta – fa sapere il direttore commerciale della Bioplast, Marco Gambardella, a margine dell’evento – la nostra costante promozione di soluzioni con pellicole da imballaggio riciclabili e compostabili che facciamo nei confronti dei produttori vede grandi risultati sia in termini di valore ambientale ma anche in termini di risultati operativi e ciò rende possibile reinvestire circa il 20% del margine operativo in nuovi investimenti e vedere aumentare le risorse umani del 30% in due anni»
I premiati rappresentano le filiere di tutti e sei i materiali di imballaggio – acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro. Allo stesso modo, sono numerosi i settori merceologici coinvolti, che spaziano dalla produzione di packaging ad uso alimentare ai prodotti per la cura della persona e la detergenza, fino a imballaggi ad uso industriale.
Al bando potevano partecipare tutte le aziende consorziate che hanno rivisto il proprio packaging in ottica di innovazione e sostenibilità ambientale, agendo su almeno una delle seguenti leve: riutilizzo, risparmio di materia prima, ottimizzazione della logistica, facilitazione delle attività di riciclo, utilizzo di materie provenienti da riciclo, semplificazione del sistema imballo e ottimizzazione dei processi produttivi. I casi ammessi rappresentano la concreta attuazione di 177 diverse azioni di prevenzione: la più frequente è il risparmio di materia prima (49% dei casi), seguita a distanza dall’ottimizzazione della logistica. La maggioranza degli interventi (63%) riguarda l’imballaggio primario, mentre il restante 37% delle azioni ha agito sugli imballaggi secondari e terziari, ovvero quelli utilizzati rispettivamente per lo stoccaggio e per il trasporto dei prodotti.
La graduatoria dei casi vincitori è stata inoltre validata da un ente terzo di certificazione.
«Il Bando Prevenzione CONAI è giunto alla sua quarta edizione e ha registrato numeri in aumento sia in termini di candidature (+22%) sia in termini di progetti premiati (+16%)” ha dichiarato Giorgio Quagliuolo, Presidente di CONAI. “E’ anche grazie alla prevenzione e all’impegno delle imprese che l’economia circolare può continuare a svilupparsi, riducendo l’impatto ambientale degli imballaggi e favorendone la selezionabilità e la riciclabilità a fine vita».