«L’operazione anticrimine coordinata da varie Procure e che ha portato alla luce una serie di attività illegali condotte nel Vallo di Diano dimostra, una volta di più, la necessità di assicurare un presidio di legalità a un comprensorio privato ingiustamente del “suo” Tribunale da circa dieci anni e che è sempre più esposto alle incursioni dei clan della criminalità organizzata». Lo afferma Anna Bilotti, deputata salernitana del Movimento 5 Stelle, all’indomani del maxi-blitz delle forze dell’ordine che ha disvelato una serie di traffici illeciti in Campania e in altre regioni meridionali, culminati nell’emissione di numerosi provvedimenti restrittivi personali e decreti di sequestro di beni e aziende.
Bilotti, firmataria della proposta di legge per ridefinire l’assetto territoriale degli uffici giudiziari, esprime il proprio apprezzamento agli investigatori e agli inquirenti per la preziosa attività condotta anche in quest’ultima circostanza e sottolinea ancora una volta l’urgenza di rivedere la distribuzione degli uffici giudiziari nel territorio nazionale, rivedendo i criteri delle scelte fatte in passato e tenendo presente la superiore esigenza di consentire ai cittadini un accesso alla giustizia pieno ed effettivo, in particolare nelle aree particolarmente estese e maggiormente colpite da emergenze di carattere criminale.
«Agli uomini dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza e agli investigatori dell’Antimafia va il mio plauso per l’attività svolta e l’impegno che profondono quotidianamente nel contrasto alla criminalità, spesso in condizioni particolarmente difficili – spiega la parlamentare M5S – Quest’ultima indagine dimostra però, ancora una volta, quanto il Vallo di Diano, terra di frontiera tra più regioni, sia esposto agli appetiti delle organizzazioni malavitose. E quanto quel comprensorio abbia necessità della presenza di un presidio di legalità, quale può essere un Palazzo di giustizia. L’assurda scelta fatta nel 2012 di sopprimere il Tribunale di Sala Consilina, per un presunto miglioramento dell’efficienza giudiziaria e un risparmio di spesa mai realmente verificatisi, necessita di essere rivista al più presto. È impensabile e ingiusto continuare a negare al Vallo di Diano e al Golfo di Policastro un Tribunale che aveva competenza su un comprensorio di 28 comuni e lasciarlo accorpato a quello di Lagonegro, una struttura più piccola e di un’altra regione. La giustizia deve essere quanto più vicina possibile ai cittadini. Ecco perché la proposta di legge che abbiamo formulato nell’Intergruppo parlamentare Geografia giudiziaria va accolta e approvata prima possibile».