Aprire lo sguardo per intercettare la luce che si fa spazio nel buio dei nostri tempi: questo è lo spirito con cui si anima la terza edizione di “Berniero”, il festival tra spiritualità e riscoperta delle radici nel solco della storia mista alla leggenda di San Berniero compatrono di Eboli.
“Lumina” è infatti il tema intorno al quale si snoda l’edizione 2019 dell’evento organizzato dall’Associazione Culturale “Berniero” in collaborazione con l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini di Eboli e al Comune di Eboli.
Mettersi in cammino con la cultura che si fa lanterna di scoperta, mettersi in cammino alla ricerca costante d varchi e passaggi di luce, di stimoli sempre nuovi che aiutino a far fronte alla cecità indotta dalla superficialità, dal qualunquismo, dalla non conoscenza.
In programma il 19 e 20 novembre, presso la Basilica di San Pietro alli Marmi, il festival quest’anno ospiterà tre grandi esponenti della cultura contemporanea che, attraverso la
loro arte, condivideranno il proprio sguardo sul mondo per aprire riflessioni, relazioni, percorsi alternativi all’obsolescenza di umanità.
Saranno a Eboli lo scrittore Erri De Luca; il poeta Franco Arminio; i Radiodervish, gruppo di cantautorato mediterraneo. L’ingresso è gratuito.
Torna, inoltre, il “Premio Berniero. Custode degli ulivi”. Alla sua seconda edizione, il riconoscimento è conferito a coloro che si sono distinti per la cura e la particolare attenzione nel preservare gli uliveti e i paesaggi che disegnano. Quest’anno il premio sarà assegnato al Comune di Morigerati con il loro progetto “Paese Ambiente”.
Nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Morigerati è stato il primo territorio a offrire ospitalità diffusa in armonia con le tradizioni e la cultura locali oltre che con i ritmi della natura.
Il ritorno alla terra, una riflessione sul senso dei confini, sono stati i temi delle prime due edizioni del festival.
Olio che illumina, che produce cultura e la diffonde con la sua luce, quest’anno “Berniero” scende nelle viscere del buio per irradiare nuove scintille di conoscenza, di consapevolezza. “Berniero” pone l’attenzione sulla ricerca di “luci” intese come segni di speranza nel difficile periodo che si sta vivendo dal punto di vista sociale.
Il Santo del miracolo dell’olio, Berniero, partì pellegrino dalla Spagna abbandonando i suoi averi e i suoi titoli per ripercorrere i luoghi dell’apostolo Pietro. Giunse a Eboli intorno all’anno mille e qui si prodigò per aiutare i suoi abitanti. Fu ospitato dai padri benedettini che avevano fondato il Convento di San Pietro (alli Marmi) e che gli permisero di dormire in un trappeto, dove erano custodite le giare con l’olio dei loro ulivi, ormai ghiacciato per il terribile freddo di quell’autunno.
Berniero è fortemente legato alla terra e all’olio perché è proprio in quel trappeto che compì il suo miracolo: la leggenda racconta che in punto di morte l’olio ghiacciato si sciolse e cominciò ad aumentare il suo volume e a scorrere dalla collina verso il paese, mentre i poveri abitanti correvano a raccogliere il prezioso liquido, proclamando quell’uomo ‘Santo’. La santificazione della Chiesa di Roma fu concessa ufficialmente solo qualche secolo dopo: San Berniero, le cui ossa sono ancora contenute nella cripta del Convento di San Pietro
alli Marmi in Eboli, è l’unico Santo della chiesa cattolica ad avere questo nome.