Battipaglia brucia, a Battipaglia ci puzza, a Battipaglia la delinquenza incombe! Abbasso i rifiuti, abbasso il privato, abbasso abbasso abbasso.
I rifiuti non si trattano col chiasso o con le accuse, ma con imprese pubbliche e private che li trattano adeguatamente.
Non c’è bisogno di lunghe dissertazioni ma di regole chiare:
1) rispetto delle regole, sempre e comunque, da parte dei cittadini che li conferiscono, da chi li raccoglie, da chi li tratta in vario modo.
2) controlli frequenti ed efficaci da parte di tutti a seconda delle specifiche competenze (cittadini sentinelle, Arpac, Noe, vigili urbani e chiunque debba)
3) i rifiuti non debbono più essere tali ma considerati come.risorse, e quindi bisogna puntare sul riciclo, sui concetti di ciclo integrato, sul riutilizzo di ogni scarto
4) i rifiuti ‘riutilizzati’ dove servono e da noi c’è tanta agricoltura che ha bisogno di organico compostato, imballaggi da carte e plastiche riciclate.
5) i ‘rifiuti’ così intesi non ‘costano’ ma anzi creano redditi, ulteriori posti di lavoro e qualità ambientale e di vita.
Non è opportuno richiedere un tavolo ambientale permanente solo con atteggiamenti inquisitori, ma vanno coinvolti da subito soggetti interessati allo sviluppo, agli investimenti e alle imprese.Non è opportuno che ambiente e sviluppo economico possano essere scissi nemmeno a livello di assessorati (serve un assessore particolarmente capace e competente anche di sviluppo e con una visione di sistema).
Dopo aver lavorato un anno e al ripetersi di questioni, incendi e turbolenze, adesso questa amministrazione deve impegnarsi inderogabilmente proprio verso lo sviluppo. Se Battipaglia non attrae investimenti, non crea occupazione e non respira (in tutti i sensi) non ha futuro. Nessuno può governare nella gestione delle emergenze.
Meno politica e più competenze, con l’impegno di tutti!
Chi non ha tempo non si ostini a perder tempo!