Individuare nuove varietà di clementine in grado di migliorare la competitività delle aree agrumicole del Sud Italia e realizzare un programma di miglioramento genetico specifico: sono questi alcuni degli obiettivi del contratto di ricerca “Miglioramento varietale del clementine e dei mandarino-simili” siglato ieri nel Centro di ricerca per l’agrumicoltura e le colture mediterranee Crea-Acm (maggior centro italiano per la ricerca agrumicola) di Acirale (Catania) e l’organizzazione di produttori Armonia.
Secondo Giuseppe Russo, Coordinatore del progetto per il Crea-Acm, si è trattato di “un evento storico, in quanto CREA-ACM e la OP Armonia hanno definito le tappe fondamentali per redigere una convenzione, che ha lo scopo di realizzare un programma di miglioramento genetico specifico per il mandarino ed il clementine. L’obiettivo di questo accordo con il Crea-Acm di Acireale, è quello di trovare varietà pregiate di clementine o mandarino-simili da brevettare e diffondere in una formula protetta, in modo tale da migliorare la competitività delle aree agrumicole del Sud Italia. L’accordo, che prevede una collaborazione tra ente pubblico e privati, – sostiene ancora Russo – è da considerarsi innovativo, in quanto consentirà una riduzione dei tempi di sperimentazione ed una migliorata validazione delle novità per il coinvolgimento di più aree pedoclimatiche”.
La firma del contratto di ricerca con il Crea-Acm di Acireale è il primo del suo genere in Italia. L’accordo risponde alla duplice volontà strategica di Op Armonia da un lato di innovare fortemente le varietà di frutta coltivate dai propri associati rendendo così la propria offerta di prodotto sul mercato ortofrutticolo internazionale molto più appetibile, e dall’altro di entrare allo stesso tempo nel segmento di mercato ad alto valore aggiunto, in grande espansione in tutto il mondo, della diffusione di nuove varietà vegetali, protette da brevetto e distribuibili poi sul mercato vivaistico di tutto il mondo, attraverso licenze d’uso ed il pagamento di royalties.
“Il 13 aprile 2017 – aggiunge il Consigliere Delegato alla Direzione Commerciale Op Armonia, Marco Eleuteri – sarà ricordato come un giorno storico per l’agrumicoltura italiana. Per la clementine si tratta del primo programma di miglioramento varietale Made in Italy. Si tratta di un accordo settennale di portata storica per il settore agrumicolo italiano, che negli ultimi 15 anni ha perso ben oltre il 40% in termini di quantità prodotte, a fronte di una crescita del 15% della produzione agrumicola mediterranea. La Op salernitana investirà in questo progetto circa 300mila euro, diventando in questo modo la maggior realtà agrumicola italiana in termini di risorse investite nel rinnovamento varietale dell’agrumicoltura italiana. Quello che è sempre stato il nostro maggior competitor, la Spagna, è diventato il nostro maggior fornitore di agrumi – rimarca Eleuteri – e se guardiamo alle easy pealer la situazione è ancora più grave. Con questa cooperazione, la nostra agrumicoltura ha una grande occasione per rientrare sulla scena agrumicola internazionale da protagonista”.
Soddisfatto per questo accordo, il Direttore Generale Op Armonia, Antonio Bene. “Nell’ottica di proporre una agricoltura moderna, sostenibile e remunerativa per chi coltiva, primo obiettivo della nostra Op, – spiega il direttore – l’accordo firmato ad Acireale tra il Crea-Acm e la Op Armonia segna una tappa “epocale” nella storia dell’Agrumicoltura italiana, in cui una organizzazione di produttori ortofrutticoli (orgogliosamente meridionale, è il caso di dirlo) entra finalmente nella fase a maggior valore aggiunto della filiera produttiva , quella dell’ottenimento e diffusione delle nuove varietà vegetali, quasi sempre in mano a multinazionali estere. In questo modo, destinando ampie risorse all’investimento in R&S, fatto non del tutto usuale nella nostra agricoltura, specie qui al Sud, la Op Armonia ha marcato una svolta storica nella stessa definizione identitaria di Organizzazione di Produttori Ortofrutticoli, la cui attività è stata da sempre limitata alla sola produzione e commercializzazione di varietà ortofrutticole altrui, e che oggi si vede proiettata verso nuovi orizzonti di business ad alto valore aggiunto e con un elevato contenuto di modernità”.