Banca del Cilento, tutti assolti perchè il fatto non sussiste: non ci fu usura.

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“Finalmente Giustizia è fatta”. Le parole del direttore generale Ciro Solimeno riassumono la posizione della governance della Banca del Cilento, di Sassano e del Vallo di Diano e della Lucania dopo che Il Gup presso il Tribunale di Vallo della Lucania Sergio Marotta, giudicando con il rito abbreviato richiesto dai difensori, ha assolto dall’accusa di usura “perché il fatto non sussiste”, i funzionari e gli impiegati dell’ex Banca di Credito Cooperativo del Cilento.

Il procedimento giudiziario era relativo a presunte irregolarità che si sarebbero verificate nel periodo tra il 2001 e il 2010, e doveva stabilire se nel caso specifico il tasso effettivo globale (Teg) applicato dai sei dipendenti dell’istituto bancario, avesse superato la soglia fissata dai decreti ministeriali. La vicenda giudiziaria aveva avuto inizio nel mese di maggio del 2014, e i funzionari erano finiti in Tribunale dopo la denuncia presentata da parte di una società fallita. Gli imputati avevano richiesto il rito abbreviato proprio perché certi di dimostrare la propria innocenza. Come in effetti è avvenuto: il rito abbreviato si è concluso con l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”.  I difensori dei funzionari dell’Istituto di Credito, gli avvocati Guglielmo Scarlato e Franco Maldonato, hanno dimostrato che i tassi applicati non hanno mai superato le soglie fissate all’epoca nei decreti trimestrali del Ministero dell’Economia.

“Il tempo è galantuomo -è il commento del presidente della Banca del Cilento Pasquale Lucibello– e lo dimostra il fatto che finalmente è stato appurato che i dipendenti ingiustamente accusati avevano operato correttamente. Abbiamo sempre avuto fiducia nella Giustizia, ed è arrivata la completa assoluzione: sono molto contento per i nostri dipendenti, investiti senza motivo da accuse infondate che il magistrato ha confutato”.  All’epoca dei fatti Lucibello non era ancora Presidente, ma ovviamente la conclusione della vicenda giudiziaria è salutata con soddisfazione. “Non abbiamo mai avuto dubbi sull’operato dei nostri dipendenti –conclude Lucibello- e la sentenza dimostra che siamo abituati a lavorare correttamente. E così continueremo a fare, per il bene dei nostri soci, dei nostri clienti e del territorio. Nella massima trasparenza”

Grande anche la soddisfazione del direttore generale Ciro Solimeno, unita però ad un pizzico di inevitabile amarezza per i dipendenti e per la Banca ingiustamente coinvolti in una vicenda giudiziaria senza alcuna colpa. “Si è potuto finalmente dimostrare che non c’è mai stato alcun superamento della soglia usura –conferma il direttore generale- ma questa vicenda non sarebbe mai dovuta arrivare in Tribunale. La Banca infatti è dotata di una procedura «taglia tassi» che, utilizzando un apposito software, serve proprio ad evitare questo tipo di errori. Se i limiti soglia fossero stati valicati, avrebbero incontrato nel sistema operativo immediata indicizzazione e automatica correzione. Non a caso nella stessa provincia salernitana un caso analogo che riguardava un altro Istituto di Credito –conclude Solimeno- è stato archiviato a chiusura delle indagini dal Tribunale di Salerno”.