Martedì 26 novembre 2019 alle ore 17.00, presso la redazione del Quotidiano del Sud, Piazza Sant’Agostino 29 – 4° piano, con il professor Massimo Villone, professore emerito di Diritto Costituzionale e promotore del Coordinamento Nazionale contro qualsiasi ipotesi di autonomia differenziata avrà luogo un incontro dal titolo: “Autonomia differenziata: quali conseguenze per Scuola, Sanità ed Enti locali del Mezzogiorno?”.
Interverrà Stefano Greco del coordinamento provvisorio “No all’Autonomia Differenziata”, Salvatore Raimondi del Tribunale dei Diritti del Malato di Salerno, Dina Balsamo insegnante, Gianpaolo Lambiase consigliere comunale di “Salerno di Tutti”. Modererà l’incontro Andrea Manzi direttore di Salerno Sera.
A seguito dell’appello lanciato lo scorso 22 luglio dall’associazione Memoria in Movimento, si è costituito a Salerno un coordinamento provvisorio provinciale, aperto a tutti (singoli, gruppi, associazioni, partiti politici, forze sindacali confederali e di categoria, ecc.) contro le ipotesi di riconoscimento di un’Autonomia differenziata richiesta, ai sensi dell’art. 116 terzo comma della Costituzione, da diverse regioni, in particolare Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.
Secondo quest’articolo e al successivo, art. 117 terzo comma, l’ambito delle materie nelle quali possono essere riconosciute tali forme ulteriori di autonomia concerne: rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni; commercio con l’estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione dell’istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; previdenza complementare e integrativa; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato.
Noi riteniamo che tale scellerata ipotesi sgretoli l’unità d’Italia e sia in grado di distruggere la legislazione statale in materia di diritti, duramente conquistati attraverso le lotte operaie e studentesche degli anni ’70. Riteniamo inoltre che questa forma di autonomia avrà un impatto devastante sulle Regioni del Mezzogiorno, che già oggi soffrono per i mancati investimenti dello Stato, soprattutto riguardo alle infrastrutture e alla spesa storica per la sanità.
Per tutti questi motivi cercheremo di promuovere una grande campagna d’informazione tra i cittadini, con particolare riferimento ai giovani, ai lavoratori e ai pensionati, affinché tutti possano capire cosa significa e nasconde tale nefasta ipotesi.
L’Italia è un’unica identità statale e tale deve rimanere .
Tutti i cittadini, INDIPENDENTEMENTE dalla Regione in cui abitano, devono avere pari opportunità, diritti e assistenza.
È particolarmente gradita la presenza degli organi di stampa.