Conclusa la tre giorni a Salerno presso il “S. Joseph resort” del V° Congresso Internazionale “Autisms: The Best Pratices” promosso dalla Cooperativa Sociale “Giovamente”dal 22 al 24 novembre scorso.
L’autismo rappresenta una delle forme più complesse di disabilità, oggi riconosciuta ed in spaventoso aumento in tutto il globo e da dieci anni Salerno ospita esperti mondiali per poter ragionare sullo stato dell’arte intorno alle problematiche mediche, sociali, pscio-pedagogiche di questa sindrome che non è una malattia.
Presenti l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Salerno, Nino Savastano, il Presidente e il vice Presidente della Cooperativa Sociale “Giovamente”, Luca Goffredo e Rosa Mandia, il dott. Giulio Corrivetti, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale della ASL Salerno, rappresentanti del mondo della cooperazione, che durante l’apertura hanno tutti evidenziato l’importanza e l’utilità per le famiglie, i cittadine e non soltanto per gli operatori il senso della cooperazione sociale che affronta la complessità di aspetti così problematici dell’autismo,con un sistema di prossimità che rende comunitaria la società e non lascia solo nessuno.
Il V° Congresso Internazionale sull’Autismo si è articolato in sedute plenarie, lectio magistralis, sessione poster e workshop, per un confronto aperto e integrato sulla tematica dell’autismo.
Unanime il coro di docenti, esperti, medici, psicoterapeuti, assistenti sociali, sociologi, pedagogisti , affinchè le tecniche , le terapie non restino puro esercizio di esperimenti diagnostici e terapeutici per stilare protocolli, ma per un’ umanizzazione della diversità, che diventi sempre più consapevolezza anche collettiva della difficoltà di autonomia, gestione, vita di un bambino , di un ragazzo, di un adulto “autistico” appunto.
Affascinante il modo con cui Mariateresa Sindelar per descrivere al pubblico attento e partecipe il “perfil sensorial en personas con autismo” arrivata per questo Congresso con il collega Eduardo Seminara da Buenos Aires , in un italiano perfetto musicalmente argentino, coinvolge una persona tra i convenuti e la mette subito in situazione, facendola sentire per un po’ come quella bambina autistica che non riesce a indicare la luna o a camminare senza saltellare. Ecco solo entrando nel mondo dell’altro è stato possibile per tutti immedesimarsi in quella bambina autistica. Le esperienze di Denise Smith di Angela Laganà, di Nigel Newbutt che addirittura utilizza giochi virtuali in 3 D per creare suggestioni e poi utilizzare il gioco nelle applicazioni cliniche lascia tutti entusiasti. Esistono anche percorsi museali creati per per far sì che anche l’arte, come fruizione della bellezza, sia accessibile a chi vive una difficoltà soprattutto comunicativa.
Dal Canada, dall’Argentina, dall’Abruzzo, come dalla Sicilia,dalla Lombardia, dagli Stati Uniti, e dall’Inghilterra questo evento, accreditato a tutte le figure sanitarie all’ordine degli assistenti sociali e al MIUR, ha ospitato più di trenta relatori, ricercatori, BCBA-D, Neuropsichiatri, per rafforzare la cooperazione scientifico-culturale tra diversi Paesi, il cui elemento trainante di questa ipotesi di sviluppo è il tema dell’Autismo in generale e nei suoi aspetti metodologici e scientifici. Anche una scuola pilota della città di Salerno , l’I.C. “Rita levi Montalcini” sta sperimentando metodologie e attività per bambini e ragazzi autistici con maestre, famiglie, esperti in un confronto utile e necessario, ma soprattutto umano.
Tutto ciò avviene proprio qui a Salerno, dove si accendono i riflettori ogni due anni, a Salerno, da un decennio, su una realtà spesso buia , che in tanti non vorrebbero guardare per paura di esserne travolti.
E così come un mare in tempesta, in un luogo accogliente , luminoso e dove il mare fa da sfondo e sottofondo, centinaia di convenuti, tra i quali anche molti studenti, per un week-end intenso e impegnativo, hanno scelto di farsi travolgere dall’energia della Cooperativa “Giovamente” capitanata da Luca Goffredo e Rosa Mandia, con i loro quaranta operatori e compagni di viaggio, per lasciare un faro sempre acceso sull’autismo, oggi più di ieri, per garantire un presente e un futuro possibile a “ragazzi speciali” oggi meno soli.
Gilda Ricci