dal gruppo consiliare di maggioranza di Atrani “Atrani Futura” riceviamo e pubblichiamo
Avevamo scelto la strada della pacatezza per rasserenare un ambiente “burrascoso”, evitando di addentrarci in un passato recente di cui tutti abbiamo, o dovremmo avere, ricordo.
Evidentemente qualcuno ha scambiato la nostra scelta per debolezza, ma ha sbagliato di grosso.
Strumentalizzare i problemi nati dalle bollette dell’Ausino e chiamarci in causa per nostre presunte responsabilità solo per fare propaganda elettorale e nascondere la verità non porta da nessuna parte.
Ma veniamo ai fatti.
La Legge Regionale n.°14 del 21 maggio 1997 ha individuato gli Ambiti Territoriali Ottimali (con obbligo dei Comuni di consorziarsi) allo scopo di organizzare il servizio idrico integrato e di provvedere alla programmazione ed al controllo di tale servizio.
Atrani è stata inserita nell’ATO 4 SELE, e più propriamente nel territorio denominato “Costa d’Amalfi” che include 26 comuni.
Con delibera di Assemblea Generale n. 24 del dicembre 2011 l’Autorità di Ambito Sele ha affidato all’Ausino SPA il Servizio Idrico Integrato dei comuni ricadenti nel territorio denominato “Costa d’Amalfi”.
Con nota protocollo 1549 del 19/07/2013 il Sindaco Carrano chiede al Commissario Straordinario dell’Autorità di Ambito Sele di intraprendere al più presto le attività necessarie per il definitivo passaggio del Servizio Idrico Integrato all’Ausino SPA.
Con lettera protocollo n. 1860 del 10/09/2013 l’Autorità di Ambito, “dato atto che l’Amministrazione comunale di Atrani ha manifestato la volontà di avviare le procedure per addivenire al definitivo trasferimento della gestione all’AUSINO”, convoca la Conferenza di Servizi per il giorno 25 settembre 2013, sottolineando che “la suddetta Conferenza di Servizi non è preordinata alla discussione del trasferimento dei servizi comunali all’Ausino, essendo questa operazione obbligatoriamente imposta ai Comuni dalla legge nazionale;oggetto della Conferenza è esclusivamente la definizione di tutti gli aspetti operativi connessi al trasferimento del Servizio Idrico Integrato alla Società Ausino SPA”.
La convocazione della Conferenza, rimandata dall’Autorità d’Ambito, viene nuovamente sollecitata dall’Ing. De Sanctis (su delega del Sindaco) con nota protocollo 748 del 16/04/2014.
L’attuale Amministrazione ha concluso l’iter già iniziato e perfezionato il definitivo trasferimento all’Ausino nei mesi di novembre e dicembre 2014.
Detto questo, e ribadito che il passaggio all’Ausino ha prodotto per Atrani buoni risultati di cui tutti dovremmo essere soddisfatti, occorre aggiungere un’altra verità.
Negli anni precedenti nel “Servizio idrico integrato” rientrava soltanto la manutenzione ordinaria del servizio stesso, per un importo di circa 35 mila euro annui (quota di Atrani) coperti dalle entrate delle bollette. In particolare:
6.000 euro per manutenzione impianto; 8.000 euro per espurghi;
9.000 euro per rate mutui; 6.000 euro per Enel;
6.000 per interventi ordinari.
Qualsiasi spesa non prevista nella ordinaria manutenzione veniva coperta con altri fondi di bilancio.
Così abbiamo:
2009: circa 4mila euro di interventi straordinari;
2010: circa 2500 euro di lavori straordinari;
2011: circa 150mila euro per lavori di somma urgenza per la riparazione della condotta sottomarina (che, ricordiamo, era stato oggetto di intervento di ripristino totale l’anno precedente -a seguito dell’alluvione – per un importo di 180mila euro). La somma è stata coperta con devoluzione del mutuo 4426488/00. E’ appena il caso di ricordare che il Comune di Atrani ha anticipato interamente la somma (sottraendola ad altro utilizzo), mentre Scala e Ravello, al momento, pagano annualmente soltanto la quota di ammortamento. In altre parole è come se avessimo prestato 50mila euro a Ravello ed altrettanti a Scala e i suddetti comuni li restituiscono ad Atrani un po’ alla volta (fino al 2023);
2012: circa 10mila euro di interventi straordinari;
2013: circa 30mila euro per lavori di somma urgenza (di cui 15mila per la condotta sottomarina) coperti con debito fuori bilancio (la prima “idea” della maggioranza era devolvere un altro mutuo!).
Occorre aggiungere altro? Crediamo di no: a buon intenditor, poche parole!!