Due anni di lavoro, di impegno quotidiano, di determinazione nel portare avanti quell’idea di cambiamento a cui tanti hanno scelto di dare fiducia. E ne ha fatta di strada Atrani in questi quasi 750 giorni! Un percorso ricco di difficoltà ma anche di sfide stimolanti, che mercoledì il primo cittadino Luciano de Rosa Laderchi ha voluto ripercorrere pubblicamente, in piazza Umberto I, illustrando traguardi raggiunti e nuovi obiettivi.
Il sindaco ha aperto l’intervento su “Lo stato dell’arte” con il tema della tutela dell’ambiente e del territorio, elemento costitutivo del gruppo Atrani Futura sin dalla sua nascita.
Il risultato della balneabilità raggiunto lo scorso luglio dopo ben sette anni di divieto e testimoniato dai dati Arpac, ha sottolineato, è frutto del tenace lavoro di squadra portato avanti con l’Ausino, la società pubblica che da fine 2014 gestisce il Servizio Idrico Integrato nel borgo.
Cambio di passo anche per raccolta differenziata (82% e risparmi di circa 10.000 euro per potenziare il servizio d’estate) e mitigazione del rischio idrogeologico: nel nuovo Piano di Protezione Civile rientra l’installazione della segnaletica per le vie di fuga, l’accordo con il nucleo di Prot. Civile Millennium, lo spostamento della sede del Coc in un’area non a rischio, il sistema di allertamento DVOR, il monitoraggio del livello del Dragone tramite telecamera. Inoltre, si sta portando avanti una richiesta precisa circa le briglie di Pontone: l’uscita definitiva dall’idea della somma urgenza, imprescindibile per evitare che la fragilità del territorio venga amplificata da situazioni di illegalità (come lo sversamento di materiale speciale nel torrente) o di colpevole inerzia (vedi il rimpallo di competenze sulla manutenzione dell’opera che si trascina da anni).
Il sindaco ha poi affrontato il capitolo riqualificazione urbana e valorizzazione del patrimonio, sgombrando il campo dalle calunnie diffuse ad arte tra i cittadini. Lungi dall’aver mai “cacciato gli inquilini dalle case”, l’amministrazione sta provando a risolvere caso per caso le difficili situazioni in cui molti si sono ritrovati, chi per il mancato rinnovo del contratto, chi per non aver mai confermato i requisiti per l’assegnazione di case ERP, chi per non aver mai avuto, nei fatti, un contratto.
Interrotta la sistematica disinformazione degli ultimi tempi, il primo cittadino ha spiegato che la delibera di Consiglio circa la valorizzazione del patrimonio è stata votata anche da uno dei tre consiglieri di opposizione (gli altri due si sono astenuti). L’ “ossessione del passato”, come si è letto su qualche manifesto, altro non è che preziosa memoria del tempo in cui la giustizia sociale è stata confusa con l’interesse di pochi, passato che “ancora pesa come un cumulo di lamiere arrugginite sul nostro paese!”
Smentita dai fatti anche la realtà sui lavori di riqualificazione che hanno interessato piazza Umberto I e via dei Dogi: pur in ballo sin dal 2004, dopo che il finanziamento era andato in perenzione amministrativa e con un debito di 700.000 euro con i progettisti, si è scoperto che a quei progetti mancavano i permessi definitivi, come comunicato dall’Arcadis (che nel post alluvione è intervenuta a “commissariare” i lavori pubblici) all’indomani dell’insediamento.
Solo la tenacia ha consentito che i lavori di iniziassero, a dimostrazione che… la “fortuna”, semplicemente, premia chi lavora davvero per l’interesse di tutta la collettività.
Ora nuovi obiettivi attendono Atrani: in primis, diventare soggetto attuatore degli interventi circa la scogliera, l’attracco turistico, il parcheggio in roccia (di cui, pur parlandosene da anni, non si è mai trovata nemmeno l’ombra di uno studio di fattibilità) al posto dell’Arcadis, perché adesso esiste una forza amministrativa in grado di portare avanti concretamente e autonomamente i progetti.
L’ultimo punto trattato è stato il fiore all’occhiello di questi 2 anni di amministrazione: la Casa della Cultura. C’è una nuova vita, oggi, per l’ex plesso scolastico E. Proto che si chiama cultura, formazione e sapere. Sala convegni, spazio all’aperto, nuova sede della biblioteca comunale, del Forum dei Giovani, aula laboratorio, rifacimento del corridoio del primo piano: restituire l’edificio alla comunità significa far fruttare il suo enorme potenziale generando un impatto decisivo nell’economia del paese con luogo della e per la cultura, che promuova l’incontro, lo scambio, la multiculturalità.
Novità assoluta nella storia politica di Atrani, “Lo stato dell’arte” è l’appuntamento con la trasparenza e la partecipazione che, ogni anno, vuole dare una chance ulteriore alla comunità per stare dentro il cammino che il paese ha intrapreso sgombrando il campo dalle polemiche strumentali che vorrebbero Atrani sempre ferma al palo. Perché “Amministrare il cambiamento” è molto più della semplice gestione della macchina comunale: è una sfida complessa e sempre nuova che si alimenta col confronto continuo, è un’idea di futuro che i cittadini, sempre più correttamente informati e consapevoli, possono contribuire a rendere concreta!