Il 10% delle aziende nazionali programmano assunzioni per il mese di novembre, in discesa rispetto al mese precedente in cui la percentuale era del 13%.
Complice il peggioramento della situazione epidemiologica, secondo l’82,8% delle imprese i livelli di produzione e vendita potranno tornare a condizioni accettabili solo a partire dal 2021 e il 46,9% delle attività ritiene che la normalizzazione della situazione produttiva si avrà nel secondo semestre del prossimo anno.
Secondo il report realizzato da Anpal e Unioncamere, sono previste per il mese di novembre 263.850 nuove assunzioni: di queste, il 30% dovrebbero riguardare giovani risorse lavorative.
Il 32,3% dei profili professionali delle assunzioni totali previste, sono considerati difficili da reperire.
Le aree aziendali con più assunzioni sono:
- area produzione di beni ed erogazione del servizio, 111.520 nuove assunzioni (il 42% del totale)
- aree commerciali e della vendita, con 54.830 nuove assunzioni (21% del totale)
- aree tecniche e della progettazione, 37.970 nuove assunzioni (14% del totale)
- aree della logistica, con 32.700 nuove assunzioni (il 12% del totale)
- area amministrativa, con 14.290 assunzioni (il 5% del totale)
- aree direzione e servizi generali, con 12.540 nuove assunzioni (restante 5%).
Mentre questa è la classifica delle 10 professioni più richieste di novembre 2020:
- addetti nelle attività di ristorazione, di cui 30,6% difficile da reperire
- addetti alle vendite, di cui 16,5% difficile da reperire
- personale non qualificato nei servizi di pulizia, di cui 16% difficile da reperire
- conduttori di veicoli a motore, di cui il 41,5% difficile da reperire
- impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali, di cui il 16,8% difficile da reperire
- tecnici dei rapporti con i mercati, di cui il 41,8% difficile da reperire
- artigiani e operai specializzati delle costruzioni e nel mantenimento di strutture edili, di cui il 35,8% difficile da reperire
- personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci, di cui il 14% difficile da reperire
- artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni, di cui il 54,5% difficile da reperire
- meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili, di cui il 49,2% difficile da reperire.
Dal bollettino emerge anche un altro dato. Rispetto al numero complessivo di nuove assunzioni stimato per novembre 2020:
- 540 nuove assunzioni saranno effettuate nelle regioni del nord ovest
- 320 nelle regioni del meridione, incluse le isole
- 140 al nord est
- 850 nelle regioni del centro.
La situazione dei giovani
Si stima che il 30% dei nuovi assunti previsti per il mese di novembre saranno giovani under 29.
A tale proposito, il report Anpal ha stilato due interessanti classifiche, nelle quali evidenzia le professioni per le quali è più difficile reperire giovani risorse lavorative e i principali settori di attività alla ricerca di under 29.
Le professioni con maggiore difficoltà di reperimento dei giovani sono:
- specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche
- tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale
- operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici
- operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche
- operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori
- tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione
- operai specializzati e conduttori di impianti nell’industria alimentare
I principali settori di attività alla ricerca di giovani sono:
- servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici
- industrie alimentari, delle bevande e del tabacco
- commercio
- servizi informatici e delle telecomunicazioni
- servizi finanziari e assicurativi
- servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone
- servizi alle persone
Questi trend sono stati calcolati per il mese di novembre, ma molto probabilmente saranno confermati anche per i mesi a seguire: non si tratta chiaramente di necessità a “breve termine”, pertanto è importante che i giovani raccolgano informazioni e cerchino di formarsi per andare ad occupare tali posizioni.
Alessia Passatordi – Responsabile Marketing e Comunicazione Time Vision – ha chiesto a Matilde Marandola, presidente di AIDP Campania, l’Associazione Italiana per la Direzione del Personale (il più importante network dei manager e professionisti HR) di commentare il report e di indicare come occorre formarsi nel 2020 per tentare di invertire la rotta.
Quanto è importante per i giovani accedere oggi a percorsi di formazione?
Il mercato del lavoro attuale chiede ai giovani in ingresso di possedere conoscenze di base ma anche di aver giá sviluppato competenze tecniche e soft skills. Le conoscenze di base rappresentano il bagaglio culturale proveniente dal percorso di istruzione istituzionale. Per poter rispondere in pieno alle esigenze delle aziende quindi, un giovane che vuole entrare nel mondo del lavoro deve essere pronto a continuare la sua preparazione con percorsi specifici.
É interessante mostrare come, attualmente, la formazione successiva al percorso di studi accademico sia una realtà diffusa e consolidata. Corsi professionali, master e corsi di specializzazione sono ora alla portata di una grossa fetta della popolazione, sia per la varietà degli argomenti trattati che per il loro costo ben più ridotto rispetto al passato.
Nella galassia di business school e scuole di specializzazione è però bene fare un distinguo; sebbene la formazione debba essere un percorso di continuo miglioramento personale oltre che professionale, non bisogna escludere come le aziende siano alla ricerca dei candidati che meglio possano interpretare i propri bisogni ed aderire ai propri valori. Per questo motivo, è necessario saper scegliere enti di formazione che siano costantemente in contatto con le aziende del territorio locale o nazionale. Ciò, infatti, garantisce ai fruitori la qualità del corso e la possibilità di apprendere davvero il know how necessario a ricoprire una determinata mansione.
Secondo l’ultimo rapporto Anpal e Unioncamere, alcune aree professionali nelle quali è difficile reperire giovani sono quelle che, storicamente, sono da sempre oggetto di corsi di specializzazione: marketing, scienze informatiche, fisiche e chimiche, servizi sociali e sanitari, istruzione. Come mai?
In parte, questo è dovuto ad una larga disinformazione in materia di lavoro. Corsi di formazione e master sono visti, erroneamente, come un privilegio difficilmente accessibile o, talvolta, alcune professioni non sono conosciute ai più. In questo clima di incertezza, ecco che enti di formazione e business school devono sempre di più promuovere i propri servizi sui canali mainstream, così non solo da aumentare la propria visibilità, ma anche per riempire quel gap di conoscenza che solo un costante lavoro di rete con le aziende ed i professionisti può fornire.
Alla luce di quanto detto, quali sono le skills che ogni lavoratore oggi dovrebbe sviluppare, vale a dire quali sono le competenze trasversali che ogni persona dovrebbe avere?
Al netto delle specificità professionali, oggi è imprescindibile una conoscenza media o avanzata degli strumenti digitali. Essi, infatti, non sono più legati ad un immaginario ed utopico scenario futuro, bensì costituiscono la base della nostra realtà. Ancora non del tutto apprezzate sono, invece, le cosiddette soft skills, competenze trasversali che possono essere utilizzate in diversi settori professionali e che, spesso, alleniamo con attività che svolgiamo al di fuori del classico “9,00 – 18,00”.
Secondo i report del World Economic Forum, tra le soft skills più richieste dal mercato del lavoro attuale e futuro spicca l’intelligenza emotiva, ovvero la capacità di riconoscere, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie emozioni e quelle degli altri, e il pensiero critico. Il mondo del lavoro del futuro, quindi, farà sempre più affidamento sui legami che sapremo intessere, frutto della nostra capacità di esprimere in maniera convincente ed assertiva le nostre opinioni.
Per questo motivo, una soft skill fondamentale sarà anche la capacità di fare rete, il networking. Sebbene sia difficile immaginare (e non del tutto auspicabile), per il nostro Paese, un vicino futuro nel quale il mondo del lavoro sia totalmente liquido e mutevole come quello della realtà statunitense, la capacità di poter sfruttare i nostri legami in ambito professionale diviene di fondamentale importanza. Esercitare la propria capacità di networking, infatti, non significa solo poter venire a conoscenza delle migliori opportunità di lavoro prima degli altri, ma anche acquisire una maggiore visione d’insieme dell’intero sistema lavoro grazie alla conoscenza diretta di diverse realtà simultaneamente.
Ma come formarsi?
Time Vision è un’agenzia formativa accreditata in Regione Campania e Regione Lombardia e Agenzia per il lavoro accreditata al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Operando in entrambi i settori, siamo tra le poche realtà nazionali a poter analizzare il mercato e strutturare, di conseguenza, percorsi formativi che possano formare le persone e dare loro le competenze che occorrono realmente al mondo del lavoro.
Sul sito https://www.timevision.it/ è possibile scoprire la nostra offerta formativa: dai Master e corsi gratuiti per i giovani ai corsi di alta specializzazione per i professionisti.