Su disposizione della Procura della Repubblica, la Guardia di Finanza di Salemo
ha eseguito un’ordinanza, disposta dal Tribunale di Salerno – Sezione Riesame, di
applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di due imprenditori
salemitani e della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio per la
durata di un anno nei confronti di un appartenente alla Guardia di Finanza.
L’esecuzione avviene a seguito dell’accoglimento dell`appello del P.M. da parte del
Tribunale del riesame avverso Fordinanza di rigetto del GIP di Salemo che, pur valutando
sussistenti i gravi indizi di colpevolezza, non accoglieva la richiesta ritenendo invece non più
attuali le esigenze cautelari.
Avverso la decisione del riesame gli indagati proponevano ricorso per cassazione che
veniva rigettato in data 01.06.2018, rendendo cosi esecutivo il provvedimento del giudice di
appello.
Le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di
Finanza di Salemo, hanno avuto origine rlell’anno 2015, a seguito della segnalazione di
un`operazione sospetta, consistente nella richiesta di un bonifico di circa 500.000,00 in favore di una società di diritto elvetico da parte di un imprenditore salemitano.
Gli ulteriori sviluppi investigativi hanno consentito di delineare uno strutturato quadro
indiziario in ordine ad ipotesi di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione
di reati tributari e di sottoporre a sequestro sia la somma oggetto del bonifico, che la restante somma depositata sul medesimo rapporto di conto corrente.
Dalle indagini è emerso che il principale indagato, destinatario della misura cautelare
degli arresti domiciliari, avvalendosi anche della collaborazione di altri soggetti che
fungevano da prestanome, gestiva un gruppo di imprese operanti prevalentemente nel settore immobiliare o del commercio all”ingrosso di computer, che hanno operato a Salemo, a Roma e a Milano, e che successivamente sono cessate o sottoposte a procedure concorsuali.
L’attività investigativa – concretizzatasi nell’esecuzione di perquisizioni locali e
personali nei confronti di numerosi soggetti eseguite nelle province di Salemo, Avellino e
Roma, e di verifiche fiscali nei confronti delle società coinvolte – ha consentito di raccogliere
diversi elementi informativi circa la potenziale pericolosità sotto il profilo penale e fiscale
degli indagati, i quali avevano costituito una struttura associativa stabilmente organizzata,
finalizzata all’evasione fiscale per mezzo di alcune societa amminístrate da soggetti fiduciari.
Rilevante è stato anche il ruolo dell’appanenente alla Guardi di Finanza che, messo a
conoscenza dal principale indagato dell’esistenza del sequestro effettuato successivamente
alla segnalazione di operazione sospetta, si è adoperato per favorire Fattività criminosa
cercando di informarsi sullo stato delle indagini e le modalità con le quali erano condotte.