Spaccati di umanità, storie di vita, mettersi in cammino in un viaggio percorso nell’intimo del proprio “io” che si riversa nella società superando confini emozionali e non solo. Ascanio Celestini e i suoi racconti, le sue “Storie e controstorie” saranno protagonisti della seconda edizione di “Berniero”.
Il festival, in programma il prossimo 20 novembre presso la Basilica di San Pietro alli Marmi a Eboli, dedicato alla valorizzazione della figura del compatrono della città alla riscoperta del culto di San Berniero, quest’anno pone l’attenzione sul tema dei “confini”. Ogni viaggio, ogni cammino, ne pone diversi e di svariata natura: montagne, fiumi, reti, muri, mari, pregiudizi, paure. L’edizione 2018 di “Berniero” si snoderà lungo un tragitto fatto di incontri, confronti, proiezioni, spettacoli teatrali e attività laboratoriali per entrare in uno spazio comune, per fare comunità e riconoscersi nella riscoperta delle proprie radici, della propria identità e delle proprie tradizioni. L’evento è organizzato dall’Associazione Culturale “Berniero” in collaborazione con l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini di Eboli e al Comune di Eboli, promotore dell’iniziativa.
Ascanio Celestini, ospite d’onore dell’evento, per l’occasione presenterà a Eboli il suo monologo “Storie e controstorie”. L’attore e autore romano, tra i più originali e incisivi del panorama teatrale italiano, grazie alle sue capacità affabulatorie, si propone di indagare sulle contraddizioni umane, sulle tensioni che toccano il nostro Paese. Aggrappandosi alle parole che costruiscono percorsi, che danno vita a un cammino che si fa relazione, intrecciando vicende, episodi, accadimenti dà il via a un viaggio tra immagini evocate e riflessioni aperte sulla natura umana e i suoi fantasmi così come sulle brutture della nostra società, un viaggio che porta a un sorriso dal sapore amaro.
Numerose sono le attività previste per l’intera giornata di martedì 20 novembre che vedranno coinvolte diverse realtà del territorio per snocciolare, attraverso un programma nutrito ed eterogeneo, il tema dei “confini”, argomento che amplia il percorso iniziato lo scorso anno. Nella prima edizione, infatti, è stato affrontato il tema del ritorno alla terra e la sua sacralità. Berniero, il Santo del miracolo dell’olio, partì pellegrino dalla Spagna abbandonando i suoi averi e i suoi titoli per ripercorrere i luoghi dell’apostolo Pietro. Giunse a Eboli intorno all’anno mille e qui si prodigò per aiutare i suoi abitanti. Fu ospitato dai padri benedettini che avevano fondato il Convento di San Pietro (alli Marmi) e che gli permisero di dormire in un trappeto, dove erano custodite le giare con l’olio dei loro ulivi, ormai ghiacciato per il terribile freddo di quell’autunno.
Berniero è fortemente legato alla terra e all’olio perché è proprio in quel trappeto che compì il suo miracolo: la leggenda racconta che in punto di morte l’olio ghiacciato si sciolse e cominciò ad aumentare il suo volume e a scorrere dalla collina verso il paese, mentre i poveri abitanti correvano a raccogliere il prezioso liquido, proclamando quell’uomo ‘Santo’. La santificazione della Chiesa di Roma fu concessa ufficialmente solo qualche secolo dopo: San Berniero, le cui ossa sono ancora contenute nella cripta del Convento di San Pietro alli Marmi in Eboli, è l’unico Santo della chiesa cattolica ad avere questo nome.