Artes Ingegneria spa parte alla conquista del continente asiatico con due megaprogetti, uno in Turkmenistan e uno negli Emirati Arabi Uniti. Valore complessivo: venti milioni di euro. Nonostante le difficoltà legate al momento storico e alla complessità dei mercati di sbocco, per ciò che riguarda soprattutto il settore dell’Oil&Gas che richiede un’elevata efficienza e competenza, l’azienda del Gruppo Cannon si conferma in grande espansione e fortemente vocata all’internazionalizzazione, avendo reso l’export una delle chiavi del proprio successo che, nel 2013, tra diretto e indiretto, ha superato il 90% del fatturato.
“Per la Petrogas E&P realizzeremo il sistema di trattamento acque della prima raffineria del Turkmenistan – afferma l’amministratore delegato di Artes Ingegneria, Pasquale Punzo -. E’ un progetto da 14 milioni di euro. Per il maggiore produttore di petrolio e gas di Abu Dhabi, la Adma-Opco, produrremo invece un impianto, del valore di circa 6 milioni, che sarà installato su una piattaforma offshore a largo della capitale degli Emirati Arabi Uniti”.
Quest’anno Artes ha fatto registrare un +35%, rispetto al 2013, in termini di vendite e fatturato, il che evidenzia come nell’attuale panorama economico italiano, che risente fortemente della crisi mondiale, l’azienda salernitana rappresenti al meglio l’eccellenza produttiva campana, per solidità e affidabilità. “Puntiamo ad un ulteriore incremento del 50% nel prossimo triennio”, assicura Punzo.
Con la realizzazione di due sistemi di trattamento acque per l’alimentazione dei generatori di vapore, Artes è anche impegnata sul progetto Prelude, la prima nave FLNG che sarà operativa dal 2016 nelle coste australiane. Il più grande impianto offshore del mondo è stato costruito per la Royal Dutch Shell nella Samsung Heavy Industries in Corea del Sud, su progetto di Technip France.
“Siamo orgogliosi di aver fornito il nostro contributo per quella che è una vera e propria industria Lng galleggiante, costruita per sostituire una piattaforma per l’estrazione del gas da giacimenti sub-marini – spiega l’ad Punzo -. Il sistema realizzato consiste in una unità di trattamento di condensa che rimuove le tracce di idrocarburi presenti nel vapore condensato da recuperare ed una unità di demineralizzazione che produce acqua deionizzata ultrapura. La nave, in questo modo, potrà essere utilizzata per spostarsi da un giacimento all’altro. E’ la prima, a livello mondiale, di questa serie”.