Tre appuntamenti per la rassegna di storia dell’Arte “Arte in Eboli”, presentata questa mattina nel corso di un’affollata conferenza stampa e giunta alla terza edizione.
Si parte lunedì 18 febbraio, con un’intera giornata di studi incentrata su “Il martirio di sant’Orsola”, una tela che è stata ad Eboli ed attribuita al pittore della luce, Michelangelo Merisi, detto “Caravaggio”.
«Abbiamo focalizzato l’attenzione su opere presenti ad Eboli e su artisti che hanno illustrato la nostra città», ha detto Gerardo pecci, direttore scientifico della rassegna. Amministrazione comunale convintamente a supporto dell’iniziativa, fin dalla sua prima edizione. «Mettiamo in campo eventi culturali di questo spessore grazie alla sinergia che abbiamo ottenuto con scuola e associazioni – ha sottolineato il sindaco, Massimo Cariello -. La cultura è momento di crescita e motivo di sviluppo turistico, collegando la città ad altri attrattori turistici del territorio. Siamo sulla buona strada, se l’Istituto Luce ha scelto Eboli per una sua iniziativa vuol dire che la città è diventata punto di riferimento culturale nazionale. Questo evento è un altro tassello del percorso di crescita culturale, il cui il Comune e la comunità sono sempre più protagonisti». I successivi appuntamenti sono fissati per il 30 settembre, con il ciclo decorativo del pittore ebolitano Ottavio Paparo, e per il 29 novembre, con l’opera di Carlo Levi. Al centro dell’iniziativa, che coinvolge Comune, Weboli ed il Centro Studi Storici del cavaliere Giuseppe Barra, c’è anche la scuola. «Siamo sempre più convinti nel collaborare con l’Amministrazione – ha detto Giovanni Giordano, dirigente scolastico dell’Istituto Perito-Levi -, perché sentiamo la volontà di far crescere i giovani e l’intera comunità». Sull’importanza di coinvolgere la scuola si è soffermata l’assessore Angela Lamonica: «Il rapporto con la scuola è una priorità di questa amministrazione, attenta alla crescita culturale di tutti, a cominciare dai giovani. Le tante iniziative culturali hanno prodotto grandi risultati, in termini di occasioni e di relazioni».