da Pierluigi Canoro, responsabile Cultura e Scuola della segreteria provinciale GD Salerno, riceviamo e pubblichiamo
Leggo con simpatia, ed anche un po’ di stupore, della lettera della solerte europarlamentare grillina Isabella Adinolfi e di una divertente conferenza stampa dei parlamentari salernitani del M5S circa l’ipotesi di vendita del palazzo dell’Archivio di Stato di Salerno da parte della Provincia, proprietaria dell’immobile.
L’Adinolfi propone di trattare direttamente con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Bene! Mi riempie di commozione che la valente eurodeputata si ritrovi, con giusto qualche mese di ritardo, sulle posizioni mie e dei Giovani Democratici della nostra provincia. Mentre infatti i suoi illustri amici della piattaforma Rousseau proponevano inconcludenti petizioni, strumentalizzando sterilmente la vicenda, e bislacche ipotesi di delocalizzazione del materiale archivistico (di fatto arrendendosi all’ipotesi di vendita dell’attuale sede) nel vecchio Tribunale di corso Vittorio Emanuele o addirittura nelle ex carceri (sic!), ahimè ridotte in condizioni pessime e meritevoli di ben altre battaglie per il loro recupero nell’ambito dei cosiddetti Edifici Mondo, il sottoscritto -invece di fare facile demagogia con inutili proclami- avviava un costruttivo dialogo, ancora in corso, con le istituzioni locali, proponendo la revisione del piano biennale delle alienazioni o, per l’appunto, la cessione al MiBACT ad un prezzo agevolato rispetto a quanto attualmente previsto.
Come in molti sanno, a partire dal personale e dalla direzione dell’Archivio, sto seguendo la vicenda fin dagli albori, sul finire del 2015.
Nello scorso mese di marzo un proficuo incontro sui beni culturali con il presidente Giuseppe Canfora e Mariarosaria Vitiello permise di mettere un punto fermo sul tema, ottenendo ampia disponibilità e riuscendo a far comprendere il valore simbolico, storico e artistico dell’Archivio di Stato di Salerno e, dunque, la discutibilità della decisione presa. Informati e concordi sul tema anche il sindaco Vincenzo Napoli, anche nella veste di consigliere provinciale, il vicepresidente della Provincia Luca Cerretani, l’onorevole Tino Iannuzzi e il consigliere comunale Ermanno Guerra. Ci saranno presto novità. Infine vale la pena sottolineare che la vendita, per quanto non condivisibile, è meramente ipotetica e che, tra ricorsi al TAR ed una stima ritenuta fuori mercato, finora fortunatamente non ha suscitato l’interesse di possibili acquirenti.
Mentre le istituzioni si rimboccano le maniche, spesso in silenzio, gli amici Cinque Stelle sprecano inchiostro e producono parole, manifestando peraltro solo scarsa conoscenza delle cose.
Fa comunque piacere che, sebbene con colpevole ritardo, ci abbiano presi a modello e abbiano deciso di svegliarsi e occuparsi della realtà. Vorrà dire che ora ci aiuteranno anche nell’avviare un dibattito più generale sulle condizioni, delle quali questa vicenda è figlia, in cui versano le Province a causa degli effetti prodotti da una retorica deteriore di cui loro per primi si sono fatti paladini.
Pierluigi Canoro
responsabile Cultura e Scuola della segreteria provinciale GD Salerno