A fine 2016, il consiglio Provinciale di Salerno ha confermato, per la seconda volta, la vendita dell’edificio dell’Archivio di Stato inserendolo nel piano delle alienazioni 2016/2018. Decisione votata dal consiglio del 28 dicembre 2016. L’Ente pensa di ricavarne un profitto di ben 16 milioni di euro.
«Una politica di negazione della nostra storia» che ha portato Isabella Adinolfi, eurodeputata del Movimento 5 Stelle, membro della Commissione cultura del Parlamento europeo, a scrivere al Presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora ed al Ministro dei beni e delle attività culturali, on. Dario Franceschini.
«Il valore dell’immobile è immenso – spiega Adinolfi – basti pensare allo straordinario patrimonio custodito nell’Archivio di Stato, istituito nel 1934, conserva centomila pezzi di documentazione cartacea e più di mille pergamene, oltre ad una biblioteca di circa ventiquattromila volumi. Stiamo parlando di documenti che raccontano, tra i vari, il terremoto del 1980 fino ad arrivare alle corti ducali di Amalfi e di Nocera dei Pagani e alle corti regie di Positano e di Ravello, risalenti al XVI secolo».
L’unico modo per scongiurare la vendita dell’Archivio, al di là delle effettive manifestazioni di interesse, è eliminare l’immobile dal piano delle alienazioni. Per tale motivo, l’europarlamentare scrive al Presidente Canfora.
«Invito in primo luogo la Provincia di Salerno ad eliminare dal piano delle alienazioni l’Archivio di Salerno e a non metterlo in vendita a privati» scrive l’Adinolfi nella lettera inviata qualche ora fa al Presidente della Provincia Canfora ed al Ministro Franceschini.
«Qualora l’alienazione dovesse essere malauguratamente confermata, chiedo al Ministro Dario Franceschini di acquistare l’edificio». Una “non-provocazione” ha precisato Isabella Adinolfi, anzi.
«Non possiamo dimenticare i motivi che stanno portando la Provincia di Salerno, come le altre, a vendere di tutto – spiega in conclusione l’europarlamentare Cinque Stelle – una Legge “disegnata” dall’ onorevole Graziano Del Rio e votata in Parlamento dal Partito Democratico. Un atto zoppo che, di fatto bocciato lo scorso 3 dicembre 2016 dagli italiani, sta mettendo in ginocchio tutte le province. La vendita e la potenziale perdita dell’Archivio salernitano è uno dei tanti vergognosi effetti. Spero che l’onorevole Franceschini si passi una mano sulla coscienza e risolva uno dei problemi generati dal suo collega di Governo e dalla sua maggioranza».
NOTA
L’Archivio di Stato di Salerno è di proprietà della Provincia di Salerno. Va riportato che la Legge 6 agosto 2015, n. 125 (conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 giugno 2015, n.78, recante disposizioni urgenti in materia di enti territoriali) aveva previsto l’eventuale trasferimento al Mibact degli immobili demaniali di proprietà delle Province adibiti a sede degli archivi di Stato. Una possibilità che doveva essere indicata dal Ministero con l’adozione di un piano di razionalizzazione degli archivi e degli altri istituti culturali delle Province entro il 31 ottobre 2015. Procedura che per l’Archivio salernitano non c’è stata. E così legittimamente la Provincia ha potuto deciderne la vendita. In extrema ratio, il Ministero dei beni culturali era ricorso al TAR Campania (Salerno) a seguito della prima delibera del Consiglio Provinciale del 21 dicembre 2015. I giudici amministrativi, nel dicembre 2016, hanno però respinto le richieste del Mibact poiché il piano di alienazione degli immobili risale al 21 dicembre 2015, quasi due mesi dopo il termine previsto dalla Legge 125 e per cui il Ministero non aveva espresso alcuna volontà. Da questo ne scaturisce l’inserimento effettivo dell’Archivio, da parte della Provincia di Salerno, nel piano alienazioni 2016/2018, forte della decisione del TAR.