Martedì 26 aprile 2016 presso l’Università degli Studi di Salerno si svolgerà la giornata di studi organizzata nell’ambito del Dottorato di Ricerche in Metodi e Metodologie della Ricerca Archeologica e Storico Artistica e della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale. La manifestazione si articola in due sedute che si svolgeranno presso l’Aula delle Lauree Nicola Cilento (mattina) e nell’aula conferenze del DiSPAC (pomeriggio).
L’iniziativa nasce dall’esigenza di presentare al pubblico le ricerche che da anni il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale svolge nel sito cretese di Festòs, un insediamento straordinario abitato sin dal Neolitico e che, nell’età del Bronzo, diviene sede di una struttura amministrativa complessa (il cd. Palazzo) che controlla un vastissimo territorio. Le vestigia straordinarie di questa civiltà e il successivo interesse degli studiosi hanno oscurato le fasi successive, non meno importanti, che la missione dell’Università di Salerno, insieme ai colleghi greci, sta riportando alla luce.
Negli stessi anni (siamo all’inizio del secolo scorso) in cui si scavava a Festòs veniva indagato da Evans anche il complesso palatino di Cnosso con il quale si può dire abbia inizio lo studio di una ‘nuova’ civiltà. Straordinarie sono le grandi opere dell’arte minoica che in quegli anni vennero recuperate, trasferite nei grandi musei e riprodotte nei manuali dell’arte antica. Le recenti ricerche italo-greche – tuttora in corso – consentono di inserire questi capolavori in un contesto storico più preciso e di cogliere, più che altrove, i processi di trasformazione che portarono dalla fine del sistema palatino dell’età del bronzo e allo sviluppo della città greca, dalla definizione dell’abitato di età romana al villaggio tardo-antico, arabo e bizantino, dalla fondazione di un importante monastero di età veneziana (San Giorgio) alle successive fasi di età ottomana. L’esito finale delle ricerche di questi anni consiste nella conoscenza di una stratigrafia abitativa millenaria che ha ancora molto da raccontare agli archeologi e agli storici dell’arte.
Creta e la Grecia, più in generale, hanno sempre costituito per molti artisti un mondo da studiare, accogliere, rifiutare, reinterpretare. Tra questi c’è Giorgio De Chirico che, nato a Volos in Tessaglia, ha espresso il mondo della classicità attraverso una visione metafisica che intendiamo esplorare al termine della giornata. L’artista rientra tra quelle figure simbolo per le salde relazioni interculturali che collegano due grandi Paesi del Mediterraneo.