Una composta e sincera esaltazione della napoletanità, un tributo a cuore aperto alla passionalità e alla disperazione di un popolo e della sua terra, che nasce e tramonta nel segno dell’icona-emblema della città: San Gennaro. Questo è il sentimento che trapela da “Sono apparso a San Gennaro” ultimo appuntamento della IX Stagione Invernale di Prosa promossa dall’Associazione Giffoni Teatro.
Lo spettacolo, un’opera corale in cui evidenti sono i richiami alla commedia dell’arte, andrà in scena al Teatro Truffaut della Cittadella del Cinema giovedì 6 aprile alle 21. Lo spettacolo, scritto da Federico Salvatore e Mario Brancaccio, con la regia di Bruno Garofalo, affida a Salvatore il ruolo di “Giullare”: in una piazza – scena della zona del porto il cantattore ripercorrerà in chiave teatrale i suoi successi televisivi, sceneggiando alcune tra le sue canzoni più famose come “Ninna nanna”, “Incidente al Vomero”, “Babbo è avvilito”, “Donna Amalia”, “Tarantella all’acqua pazza” e l’inedita “Sono apparso a San Gennaro”.
Ed il dialetto si fa strumento di espressività teatrale, mentre a popolare la piazza sono figure (attori, attrici e ballerini-mimo) tratte dai vari strati sociali in cui gli aspetti della vita diventano loro stessi commedia. Sopra di loro si muove il matto del quartiere, il barbone, il diverso, interpretato dallo stesso autore, che, libero da ogni convenzione, fotografa lucidamente il mondo intorno a lui. Nel duplice ruolo di “mammo” disperato e “grillo parlante” che personifica la voce della coscienza dei napoletani, Salvatore racconta la disoccupazione, la povertà, il vortice di disperazione nel quale rimane imbrigliato chi finisce nella morsa del “cravattaro” e, soprattutto, un’intima, suggestiva, accorata e profonda parentesi dedicata al mondo omosessuale con una struggente interpretazione di “Vennimme ammore”, uno dei brani più celebri dell’artista napoletano.
Accanto a lui un cast di tutto rispetto: Lello Giulivo, Mario Brancaccio, Patrizia Spinosi, Oscarino Di Mario, Gennaro Monti, Francesco Viglietti, Simona Esposito, Nicola D’Ortona, Luisanna Taranto, Antonio De Francesco e Tonia Carbone.
«Ho immaginato questa messa in scena come una “Sarabanda” di voci, luci, suoni – racconta il regista Garofalo – più vicina ad un circo fantastico piuttosto che ad una commedia con musiche. Ho individuato il ritmo, l’allegria, la furiosa verve di ogni brano come uno schiaffo, un fuoco d’artificio, una pacca amichevole sulle spalle del vicino, uno sberleffo senza soluzione di continuità, una scossa della quale si ha bisogno per riflettere e comprendere, e questa sarà la cifra dello spettacolo a cui tendo, girandola di colori e sorriso a non finire, a volte divertito, a volte amaro, ma sempre intelligente come abbiamo saputo fare sino ad ora, per “tradizione” e mai come questa volta nel recupero di una cultura che vive nel DNA dei nostri artisti, che non smette mai di rinnovarsi, se non addirittura di sopravanzarci a volte, sviluppata sulle tavole di un palcoscenico, in un rituale magnifico che non smetterà mai di stupirci».
INFO UTILI L’appuntamento è alle 21. Il costo del biglietto è di 24 euro. Per informazioni: Associazione Giffoni Teatro – tel. 339 4611502.