Aperta la XX Edizione della BMTA a Paestum.

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La cultura, tramandata attraverso il patrimonio storico, artistico e monumentale lasciatoci in eredità da chi ci ha preceduto, rappresenta l’antidoto più potente alle tensioni che attraversano il mondo civilizzato, perché è dialogo e confronto, costruisce ponti tra i popoli, azzerando le differenze nell’esaltazione delle specificità di ognuno. È stato questo il messaggio di fondo dell’iniziativa di apertura della XX Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum “La Borsa incontra le Scuole. Il patrimonio culturale quale identità e memoria storica dei popoli”, che ha avuto per destinatari principali 5.000 giovani delle scuole secondarie superiori.

“Al Ventennale, una ricorrenza importantissima, la BMTA, unica nel suo genere in tutto il bacino del Mediterraneo, ha voluto lasciare una traccia concreta dell’impegno a favore della pace, della fratellanza tra i popoli, del dialogo interculturale e interreligioso. E ha voluto farlo partendo dai più giovani, dalla Generazione Futuro, quella nata con il web 2.0, che proprio grazie alle straordinarie opportunità offerte dal mondo globalizzato e interconnesso ha la possibilità di fornire un contributo determinante all’abbattimento di ogni barriera geografica, culturale, etnica, religiosa”. Lo ha spiegato il Fondatore e Direttore della Borsa Ugo Picarelli che, durante la Conferenza d’apertura nella Basilica Paleocristiana, ha ripercorso gli anni della nascita e della crescita della manifestazione dal 1998, stesso anno in cui l’Unesco aveva dichiarato il sito archeologico Patrimonio dell’Umanità, fino alla Riforma Franceschini, anni in cui l’intuizione iniziale della Borsa, quella di mettere in relazione il patrimonio culturale e la sua tutela con la fruizione dello stesso, la sua promozione e il turismo, sono diventati un’idea forte e condivisa.

Assiepati nell’immenso Parco Archeologico di Paestum, davanti al Tempio di Nettuno, gli studenti campani hanno potuto ascoltare, subito dopo, due significative testimonianze di “resilienza culturale” al terrore e alla cultura della morte dei fanatismi e dei fondamentalismi politici e religiosi: quelle di Moncef Ben Moussa, Direttore del Museo del Bardo di Tunisi, obiettivo di un attacco terroristico il 18 marzo del 2015 in cui morirono 24 persone, tra cui 21 turisti, e di Mohamad Saleh, ultimo Direttore per il Turismo di Palmira, città siriana sede di un importante sito archeologico, patrimonio dell’Umanità, semidistrutto dai continui attacchi dell’Isis.

Alla Conferenza di apertura hanno partecipato il Vescovo di Vallo della Lucania Ciro Miniero, che si è augurato che la Basilica Paleocristiana diventi, nei giorni della Borsa, luogo di incontro dei popoli e delle loro esperienze culturali e umane; il Sindaco di Capaccio Paestum Francesco Palumbo, che ha assicurato il proprio impegno per consolidare il successo dell’iniziativa nei prossimi anni; il Direttore del Parco Archeologico di Paestum Gabriel Zuchtriegel, che ha ribadito la necessità di superare l’inutile contrapposizione di tutela e valorizzazione, attraverso la comunicazione che fa conoscere l’importanza della conservazione; il Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Tommaso Pellegrino, che ha manifestato soddisfazione per l’aiuto che la Borsa offre a superare l’idea di blocco, spesso suggerita dal concetto di Parco; il Consigliere Speciale del Direttore Generale Unesco Mounir Bouchenaki, da sempre vicino alla Borsa, ha ribadito il suo plauso a un’iniziativa unica al mondo, che sta superando i confini del Mediterraneo.

Nel corso della Conferenza d’apertura è stato consegnato il Premio “Paestum Archeologia” ad Antonia Pasqua Recchia, Consigliere del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per l’attuazione della riforma del Ministero, la ricerca e la programmazione. “La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico – ha detto l’architetto Recchia – ha proprio il grande merito di aver celebrato un matrimonio che non esisteva, quello tra sensibilizzazione verso il patrimonio e promozione, questo ha significato passi importanti nell’opera di diffusione della conoscenza del patrimonio culturale”.

“Non cedete alle lusinghe di chi aggredisce il patrimonio culturale e uccide chi lo difende per annullare l’identità di un popolo: i valori veri sono quelli della vostra e della nostra storia”: è il messaggio e monito centrale che strappa l’applauso più lungo dal tappeto di ragazzi accorsi sotto le vestigia del Tempio di Nettuno per la suggestiva inaugurazione della Borsa all’insegna di ArcheoExperience, la più grande rassegna di Archeologia Sperimentale in Italia. Prima di curiosare tra gli accampamenti rievocativi e i laboratori di archeologia sperimentale allestiti lungo l’Area Archeologica e assistere alla rappresentazione teatrale “Arianna o il labirinto rovesciato” a cura del Liceo Regina Margherita di Salerno, migliaia di studenti hanno assistito all’inedita apertura del Ventennale dell’evento.
“Vedervi qui così numerosi e partecipi è una sorpresa straordinaria”, ha commentato dal podio tra le colonne Moncef Ben Moussa, il Direttore del Museo del Bardo di Tunisi. “Portare i giovani nei siti e far sentire ai ragazzi di fare parte della loro storia, dà coscienza a una condivisione di valori che risalgono anche a millenni e che testimoniano come la propria identità sia unica.  Anche ancor prima di dirigerlo, ho sempre considerato il Museo del Bardo un luogo sacro da rispettare come un monumento religioso – ha proseguito – e l’atto ignobile di due anni fa, per giunta per mano di giovani, dimostra che c’è un problema anche di coscienza del valore identitario del patrimonio culturale, una palese contraddizione con la religiosità a cui dicono di ispirarsi. L’arte non ha colori politici, né religione né confini geografici e ci fa scoprire quanto le nostre identità siano non solo diverse, ma anche molto simili”.
“Da quando l’Isis ha attaccato la mia Palmira – ha ricordato Mohamad Saleh Ultimo Direttore per il Turismo di Palmira – torno ogni anno a Paestum per la Borsa perché so che qui lavoriamo tutti insieme non solo per progettare di restaurare i siti archeologici della Siria andati distrutti, ma soprattutto la mentalità dei nostri giovani devastata da tanto scempio. E sono contentissimo di sapere che anche voi ragazzi siete qui con noi”.