Si aprirà con una strepitosa anteprima la seconda edizione del Baronissi Bues Festival.
Domenica 17 luglio alle ore 19 al jazzclub Public House di Fisciano (via Giovanni Paolo II, nei pressi dell’uscita Fisciano del raccordo autostradale Sa-Av), a fare da preview al concerto di debutto del BBF Mr. Laurence Jones e Mr. Roger Inniss, protagonisti di una clinic per chitarra e basso.
Un incontro-lezione informale dedicato non solo ai musicisti, ma a tutti gli appassionati del genere, rigorosamente ad ingresso gratuito come tutti i concerti in cartellone. Due ore durante le quali i due artisti racconteranno la propria esperienza e il proprio percorso artistico, interagendo con il pubblico, tra virtuosismi e rappresentazioni pratiche delle tecniche utilizzate, concludendo con l’esecuzione di alcuni brani in repertorio, anticipando il live all’anfiteatro comunale di Baronissi.
Laurence Jones è considerato “una forza della natura” nel panorama blues internazionale, nominato nel 2015 miglior chitarrista agli European Blues Awards a soli 23 anni e già candidato per il 2016. Il suo genio musicale è un incrocio tra Buddy Guy ed Eric Clapton, ed il suo tour ha toccato posti memorabili e santuari del Rock come il Carnegie Hall di New York. Il suo secondo lavoro discografico è stato registrato nel leggendario “Dockside Studio” in Louisiana dove hanno inciso artisti del calibro di B.B King e Derek trucks ed ha coinvolto grandi nomi come Walter Trout, Aynsley Lister, Yonrico Scott, Charlie Wooton ed il produttore Mike Zito.
In un gioco di rimandi ed assoli, a condividere il palco con lui Roger Inniss, di origini caraibiche, ma cresciuto in Inghilterra dove già da bambino ha iniziato ad avvicinarsi alla musica da autodidatta, influenzato da Jimi Hendrix, i Deep Purple, i Rolling Stones, la Steve Gibbons Band, Steely Dan. Funky roccioso, musica jazz, gospel, pop, country, rock: Inniss ha iniziato a studiare di tutto, trascorrendo la maggior parte del suo tempo suonando in tour, registrando e lavorando a progetti di altri creativi, tra scultori, artisti visivi e musicali. “È tutta una questione di spirito e di atmosfera – racconta – Mi piace quando le persone mettono insieme le proprie competenze ed esperienze per sviluppare qualcosa che è assolutamente unico in quel tempo e in quello spazio”.