È stato uno dei simboli della scuola salernitana alla quale ha dedicato la sua vita. Stiamo parlando del professor Ambrogio Ietto al quale, nel Salone Bottiglieri della Provincia di Salerno, è stata tributata una doverosa testimonianza di stima e di riconoscenza, a livello associativo e cittadino, per il suo impegno educativo e per la sua qualificata attività, grazie ad un convegno organizzato dall’Associazione Italiana Maestri Cattolici con la collaborazione della “Fondazione AIMC Onlus” e con il patrocinio della Provincia di Salerno, del Comune di Salerno, del Comune di Cava De’ Tirreni, e del Comune di Nocera inferiore. Dopo l’ascolto dell’Inno Nazionale e di altri brani di musica jazz eseguiti dall’Orchestra del Liceo Musicale De Filippis Galdi di Cava De’ Tirreni, diretta dal Maestro Stefano Giuliano, la Dirigente Scolastica dell’Istituto Maria Alfano ha ricordato il professor Ambrogio Ietto:” È stato per me un secondo padre. Mi ha visto bambina. Ho frequentato con lui il corso di preparazione per il concorso a Dirigente Scolastica e ciò che mi ha insegnato lo metto in pratica ogni giorno, con i miei docenti e con i miei studenti”. L’Associazione Italiana Maestri Cattolici quest’anno festeggia gli ottant’anni dalla sua fondazione come ha ricordato la professoressa Antonietta D’Episcopo, già Consigliera Nazionale e Presidente Regionale dell’AIMC Campania:” L’AIMC è stata costituita nel 1945 da Maria Badaloni, un’insegnante elementare romana, e da Carlo Carretto, Dirigente Scolastico, con l’obiettivo di colmare le carenze della scuola elementare, combattendo l’analfabetismo, e di assumersi il compito di provvedere all’insufficiente formazione degli insegnanti, per far sì che l’educazione e l’istruzione diventassero leve per la ricostruzione del Paese. Da allora l’AIMC è un’associazione professionale libera e democratica che riunisce docenti, dirigenti scolastici e tecnici della scuola statale e non. È oggi presente su tutto il territorio nazionale nelle diverse articolazioni sezionali: provinciali e regionali”. La professoressa D’Episcopo, organizzatrice ed anima del convegno, ha ricordato le innumerevoli attività svolte dal professor Ambrogio Ietto:” È stato per me un padre associativo che mi ha introdotta nel mondo dell’AIMC. Nel corso del suo impegno professionale si è interessato prevalentemente di scuola, svolgendo, nell’ordine, le funzioni di maestro elementare, di direttore didattico, di dirigente scolastico, di dirigente tecnico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, di docente di discipline pedagogiche e didattiche presso l’Ateneo di Salerno. Contestualmente ha assunto responsabilità istituzionali, accettando le designazioni elettive di componente del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, di presidente dell’Istituto Regionale di Aggiornamento, Ricerca e Sperimentazione Educativi (IRRSAE) della Campania, di presidente del Patronato Scolastico di Salerno, di presidente del Consiglio scolastico provinciale di Salerno, di presidente del consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Giuseppe Martucci di Salerno. In qualità di giudice onorario ha fatto parte della Sezione di Corte di Appello presso il Tribunale dei Minori. Impegnato da sempre nell’associazionismo professionale di ispirazione cattolica (AIMC- Associazione Italiana Maestri Cattolici), fu insignito, con decreto del 2 giugno 1983, dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini di medaglia d’oro in quanto “Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte “. Dopo l’esperienza giovanile di Consigliere Comunale e di Assessore presso il comune di Montecorvino Rovella, negli anni 2005 e 2006 fu chiamato a far parte della giunta del Comune di Salerno in qualità di Assessore ai Rapporti con l’Università. In tale veste rappresentò il comune di Salerno presso il Consiglio di Amministrazione del locale Ateneo. Nell’agosto 2011 il Consiglio Comunale di Vibonati, paese natale dei genitori, gli ha concesso all’unanimità la cittadinanza onoraria quale attestato di gratitudine per l’opera di promozione culturale svolta, in particolare, con l’annuale premio letterario “Torre Petrosa”. Praticò con passione l’hobby di arbitro di calcio, calcando i campi della serie semiprofessionistica. Dopo oltre mezzo secolo di fedeltà all’Aia – Figc e al Coni è stato insignito di benemerenze auree da entrambe le organizzazioni. Ha scritto molti libri e saggi di pedagogia, di didattica e di costume. Con “Angelo Patri da emigrante a Schoolmaster “ha vinto nel 2006 il “Premio Villalago” di pedagogia. È stato giornalista pubblicista: ha scritto per varie testate giornalistiche e collaborato con varie emittenti televisive, locali e regionali, sia come editorialista, sia come opinionista”. Il Vice Presidente della Provincia di Salerno, il professor Giovanni Guzzo, ha sottolineato l’importanza di creare modelli, soprattutto nei giovani:” Siamo di fronte ad un processo educativo che deve essere capace di tirare fuori il meglio dai ragazzi che hanno bisogno di nuovi modelli culturali ed educativi: di una “paideia”; di una formazione umana. La nostra comunità ha bisogno di questi modelli e noi, per questo, continueremo a lavorare”. A rappresentare l’Amministrazione del Comune di Cava De’ Tirreni è stata l’avvocato Lorena Iuliano, Assessore all’Istruzione, che è stata allieva di Ambrogio Ietto:” Ricordo con tutto il cuore le grandi emozioni che sapeva trasmetterci: conservo ancora le foto di quando, all’età di cinque anni, mi consegnò il diplomino. È stata una guida ed una figura esemplare per tutto il mondo della Scuola di Cava De’ Tirreni e per l’intera comunità cavese”. L’Assessore Iuliano ha portato i saluti del Sindaco Vincenzo Servalli e annunciato che a breve, su proposta della Dirigente Scolastica Ester Cherri, che ricoprì il ruolo di Dirigente dopo la nomina ad Ispettore Scolastico di Ambrogio Ietto, il Primo Circolo Didattico Don Bosco di Cava De’ Tirreni sarà dedicato al professor Ietto. A rappresentare l’Amministrazione Comunale di Nocera Inferiore è stato il Consigliere Comunale Alfonso Romano che ha portato i saluti del Sindaco Paolo De Maio.
A ricordare la figura di Ambrogio Ietto sono stati tanti suoi amici: l’Onorevole Tino Iannuzzi che, il giorno della scomparsa del professor Ietto gli dedicò, sul quotidiano “La Città”, un suo ricordo nel quale lo definì “Maestro del dialogo”:” Ambrogio Ietto ha onorato la nostra terra in tutte le diverse attività che ha svolto. È stato un galantuomo, un intellettuale vero che nel suo percorso ha avuto la fiducia profonda, la fede nell’educazione, nella formazione, nella cultura. La sua funzione di docente è stata non solo didattica, ma di guida”. L’Onorevole Antonio D’Alessio ha ricordato, emozionato, di quando frequentava casa Ietto per studiare insieme all’amico Bartolomeo Ietto, suo compagno di scuola:” Ambrogio Ietto aveva un carisma infinito e una grande autorevolezza che però sapeva coniugare con la capacità che aveva di creare ponti con ognuno, con naturalezza, con empatia”. Il giornalista Franco Esposito, Direttore Responsabile dell’emittente televisiva “Telecolore” ha ricordato il giornalista Ambrogio Ietto: “Curava con me la rassegna stampa che andava in onda alle sette del mattino: io ero spesso assonnato, lui mai. Era un uomo d’altri tempi, calato nel suo e nel nostro tempo. Un uomo di grande cultura che aveva a cuore la libertà di pensiero: ciò che pensava diceva, spesso anche in modo tagliente, pungente. Ha consolidato in me una visione pluralista e libera del pensiero”. Il professor Giacomo Zampella, Psicologo, Docente, Presidente Regionale AIMC Campania, ha ricordato con simpatia alcune caratteristiche comportamentali di Ambrogio Ietto:” Quando partecipava a Napoli ai nostri consigli regionali, lui non parlava: tuonava! Per me è stato sempre un punto di riferimento”. La professoressa Angelina Lamberti, Presidente Provinciale AIMC di Salerno, ha ricordato di avere insegnato in una delle scuole diretta dal professor Ietto:” Era molto affettuoso con i bambini della scuola dell’infanzia per i quali era quasi come se fosse stato un nonno”. La professoressa Lucia Amendola, Presidente della Sezione AIMC di Nocera Inferiore, ha ricordato di quando il professore Ietto la nominò presidente della sua sezione:” Ero giovanissima e non avevo ancora alcuna esperienza, ma lui credette in me. Ancora oggi la nostra Sezione di Nocera, che abbiamo dedicato al professor Ietto, accoglie tanti ragazzi delle scuole: collaboriamo anche con l’Amministrazione Comunale. Una foto del professor Ietto sorridente è presente nella nostra sede e ogni giorno guida le nostre azioni dedicate alla scuola che lui voleva”. La professoressa Donata Salvatore Presidente della Sezione AIMC di Salerno, con animo grato, ha ricordato il professor Ambrogio Ietto:” Se ancora oggi faccio il mio “mestiere” in modo positivo, in modo creativo, con tanto desiderio, lo devo a lui che mi preparò al concorso: mi ha insegnato ad avere quelle qualità che non è facile trovare nei docenti, anche oggi”. La Presidente Nazionale dell’AIMC, la professoressa Esher Flocco ha raccontato i cambiamenti che ha avuto l’AIMC in ottant’anni di vita:” Ambrogio Ietto ha fatto dell’educazione una missione, un’arte, un atto d’amore e noi vogliamo che in questo traguardo degli ottant’anni raggiunto dall’ AIMC con il cuore e con determinazione, il suo nome possa essere un’eredità che diventi futuro. Facciamo in modo che il suo sogno continui. L’AIMC, nel 1945, sorse come una risposta d’amore ad un’Italia ferita dalla guerra, per ricostruire il senso di comunità, la dignità, la speranza. Oggi l’AIMC è un faro che guida, una casa per chi crede che educare sia un atto di fede”. Il presidente della Fondazione AIMC Onlus, il professor Giuseppe Desideri, ha raccontato di quando il professor Ambrogio Ietto, in occasione del Consiglio Regionale dell’AIMC, lo propose come Presidente Regionale dell’AIMC:” Io non mi sentivo pronto, ma lui mi incoraggiò e per otto anni sono stato Presidente Regionale e poi sono stato il primo Presidente Nazionale AIMC del Sud. Quando Ambrogio parlava rimanevamo tutti incantati, ma come tutti i grandi educatori non parlava soltanto, ma amava costruire per il presente e per il futuro”. Il Professor Pino Acocella, Professore Emerito dell’Università di Napoli Federico II, Rettore dell’Università Telematica “Giustino Fortunato”, citando il noto pedagogista Angelo Patri, ha definito il professor Ietto:” Lo Schoolmaster che faceva scoprire il mondo sulle ali dello studio. La stella polare, l’ispirazione del pensiero di Ambrogio Ietto era quella secondo cui l’istruzione e la formazione, non sono mai assoggettabili a un fine utilitaristico: l’istruzione non deve essere finalizzata alla formazione professionale. Come me anche Ambrogio Ietto si è sempre opposto a questa dimensione utilitaristica”. Il professor Acocella ha sottolineato l’importanza dell’impegno nello studio e spiegato quanto sia fondamentale saper insegnare:” Colui che deve apprendere capisce ciò che vale la pena di imparare solo se ha di fronte uno che gli fa capire cosa vale la pena di insegnare”. Il professor Francesco D’Episcopo, già professore di Letteratura Italiana, Critica Letteraria e letterature comparate all’Università Federico II di Napoli ha ricordato il libro scritto da Ambrogio Ietto “Stato, pedagogia e scuola in Salvatore Valitutti” nel quale sottolineava la straordinaria attualità del pensiero, anche in campo scolastico, del Ministro della Pubblica Istruzione Salvatore Valitutti, nativo di Bellosguardo, che Ietto incontrava spesso:” Leggendo questo libro si capisce che Valitutti è stato un punto di riferimento per Ambrogio Ietto al quale aveva insegnato il senso del dissenso. Noi siamo figli dei nostri Maestri eccezionali, che erano delle vere e proprie enciclopedie: sapevano tutto. Ambrogio Ietto voleva che il maestro non fosse maestro per sé, ma che facesse diventare maestri di sé stessi gli altri: voleva che ognuno di noi conquistasse una sua identità culturale”. Il professor Umberto Landi, già Dirigente Tecnico del MIUR, Ispettore del Ministero ha raccontato degli anni trascorsi con Ambrogio Ietto all’IRRSAE (Istituto regionale di aggiornamento ricerca e sperimentazione educativi) della Campania:” Ambrogio fu presidente dell’IRRSAE della Campania dal 1979 al 1987: egli fece bene all’IRRSAE, ma l’IRSSAE fece bene ad Ambrogio”. Il professor Gerardo Galiani, già Dirigente Scolastico, amico per oltre cinquant’anni di Ambrogio Ietto, che ha affiancato anche in un Master dell’AIMC all’Università di Salerno, ha ricordato l’impegno formativo di Ietto sul territorio:” Per me Ambrogio Ietto era una figura eccezionale per quello che ha fatto per l’AIMC, il tempo che le ha dedicato non si può conteggiare: era una presenza costante. Tante le opere che ha realizzato con slancio ed entusiasmo: era una nostra risorsa”. La professoressa Antonietta D’Episcopo ha letto il messaggio di don Giulio Cirignano, Assistente Nazionale AIMC, che ha ricordato la tensione dialettica che aveva con Ambrogio Ietto: “Era funzionale a salvaguardare dall’indifferenza e dalla superficialità. Ietto coltivava l’amicizia quale necessaria garanzia della qualità dei rapporti”. Anche la professoressa Pina Martone, già Dirigente Scolastico, ha inviato un suo messaggio attraverso il quale ha ricordato che:” La scuola e l’AIMC, dopo la famiglia, sono stati i due grandi amori di Ambrogio Ietto”. Messaggi di saluto sono arrivati anche dal professor Vittorino La Placa, già Vice Presidente Nazionale AIMC; dallo storico Presidente Regionale AIMC Campania, Luigi Antonio Gambuti; dal Dirigente Scolastico e Rettore del Convitto Nazionale di Salerno, Claudio Naddeo, presidente provinciale dell’ANP e dal professor Giovanni Perrone, Consigliere Speciale dell’Unione Mondiale Insegnanti Cattolici. La professoressa D’Episcopo ha spiegato che il convegno è stato organizzato in concomitanza con la Festa del maestro e della scuola:” Una data evocativa per L’AIMC salernitana che ha festeggiato per più di un trentennio questa festa diventata una tradizione confermata nel tempo, promossa dal presidente provinciale AIMC, il professor Ambrogio Ietto”. La professoressa D’Episcopo ha ricordato che il professor Ietto dialogava con gli alunni della scuola che dirigeva attraverso una lettera che scriveva periodicamente e che iniziava così:” Caro piccolo amico”. “Lui rispettava i suoi piccoli alunni ai quali porgeva la sua mano per intraprendere, insieme, un viaggio di crescita. Noi insegnanti, a differenza dei genitori che danno delle carezze affettive ai loro bambini, diamo delle carezze pedagogiche ai nostri alunni”. Durante la serata è stato annunciato, dalla professoressa D’Episcopo, che prima del periodo pasquale la sede dell’AIMC di Salerno, che ha la sua sede in Via Salvatore Calenda, sarà dedicata al professor Ambrogio Ietto. A suggello di questa iniziativa, il presidente della Fondazione AIMC Onlus, il professor Giuseppe Desideri, ha donato una targa, su cui campeggia il nome del professor Ambrogio Ietto, che sarà apposta all’entrata della sede AIMC di Salerno. La targa che è stata consegnata alla Presidente Provinciale AIMC, Angelina Lamberti, è stata benedetta da Don Biagio Napolitano, Rettore del Santuario di Santa Maria di Monte Carmelo, grande amico del professor Ietto. Alla fine del convegno sono stati consegnati dalla Presidente Nazionale dell’AIMC Esher Flocco, degli “Attestati di Benemerenza “ai soci AIMC che hanno raggiunto più di quarant’anni di iscrizione all’associazione: Rita Mazzotta, Anna Astarita, e Antonietta D’Episcopo. Profondamente commossi la moglie di Ambrogio Ietto, la signora Annamaria Iovane, e i figli, Bartolomeo e Nicola e le sorelle Clara, Ida e Rosetta. La signora Ietto ha ricordato che il marito è sempre stato vicino alla famiglia:” Ha lavorato tanto, ma non ha mai trascurato la famiglia. Ha sempre seguito i figli e ha fatto tanto per tutti noi”. Il figlio Bartolomeo ha ringraziato tutti i presenti:” Avete dimostrato il grande affetto profondo che sempre vi ha uniti a papà che sicuramente questa sera è stato con tutti noi e dal cielo sarà contento”. Il figlio Nicola, commosso, ha ricordato la grande passione che aveva il padre per la scuola:” Aveva una caratteristica essenziale, una passione, un entusiasmo e un amore profondo per il mondo dell’infanzia”. La serata si è conclusa con l’intervento musicale del pianista Francesco Stanzione che ha eseguito alcuni brani classici della Canzone Napoletana che Ambrogio Ietto tanto amava ascoltare e, a volte, anche canticchiare. (Foto di Raffaele Iuliano).
Aniello Palumbo