Amalfi destinazione turistica premium e boutique. È così che la Città intende riposizionarsi sul mercato turistico nazionale ed internazionale, per affrontare al meglio il turismo post-Covid, a partire da questa stagione.
Gremita la platea per la presentazione del piano, elaborato da Josep Ejarque, uno dei massimi esperti di Destination Marketing e Destination Management internazionale in Italia, avvenuta nei suggestivi spazi dell’Antico Arsenale. Importante partecipazione di pubblico, rappresentativo delle categorie produttive della Città.
“Il Piano di sviluppo turistico consiste in una serie di linee di indirizzo strategico da attuare nella gestione e nel marketing turistico, con un’offerta unica, al passo coi tempi e con una nuova proposta di valore, che passa attraverso lo sviluppo sostenibile per la riattivazione e il rilancio turistico post Covid della Destinazione Amalfi per il quadriennio 2022-2025 – esordisce il sindaco Daniele Milano – L’obiettivo è posizionarsi sul mercato internazionale come una ‘boutique destination’ e soprattutto come una destinazione di turismo sostenibile. È un punto di partenza che presentiamo con grande orgoglio. Abbiamo avvertito questa esigenza di dotarci di una pianificazione strategica per immaginare una gestione manageriale del turismo, con un modello definito e un cronoprogramma, in sinergia tra amministrazione e rete dei privati”.
Lo studio è stato preceduto da un confronto continuo con gli stakeholders locali. “Da oggi non si torna più indietro – prosegue il Sindaco Milano – Alcuni indirizzi, come il contingentamento dei mezzi pesanti, con la soppressione della sosta dei bus turistici, non sarà indolore, perché vale il 10% dell’intero bilancio comunale, ovvero la perdita di un milione e 200mila euro, ma è una scelta epocale e coraggiosa per ridurre il caos del sovraffollamento. Noi ci crediamo. Sarà determinante la collaborazione dell’intera rete di destinazione: ognuno dovrà spogliarsi delle proprie convinzioni e affidarsi alle indicazioni del Piano che affonda la sua analisi sulle percezioni ed il sentiment che gli ospiti hanno della nostra Città”.
“Amalfi non deve più subire il turismo, ma gestirlo, per creare benessere economico e incrementare un modello innovativo, che consideri le nuove tendenze internazionali post Covid e le esigenze di un turista che ha modificato le proprie abitudini di acquisto – sottolinea il Prof. Josep Ejarque – Amalfi non deve più aspettare i turisti, ma andare a cercarli e sceglierli”.
Obiettivo è rendere Amalfi attrattiva, strutturata, digital, organizzata, sostenibile, customer centric oriented, rassicurante, innovativa, accessibile, smart, favorendo il coinvolgimento della popolazione locale, attiva 365 giorni l’anno.
Il pilastro della strategia è la creazione della DMO Amalfi, un ente operativo di Destination Management & Marketing integrale, attivo nella gestione e nella promozione della destinazione. La DMO lavorerà in parallelo ad una Rete di Destinazione Amalfi, composta da operatori privati, responsabile del costruire e gestire i prodotti e servizi turistici.
È dall’analisi di contesto che si sviluppa la presentazione del Piano, con prospettive positive in termini di prenotazioni ed intenzioni di viaggio per il 2022.
“Prima del covid avevamo un turismo di massa impostato sul concetto di commodity. Nel 2022 ci troveremo un incoming di flussi in entrata diversi a livello internazionale, in cui funzionerà il nuovo modello della “staycation”, si viaggerà in primavera, inverno, autunno. Per cui noi possiamo allargare l’offerta turistica della destinazione – prosegue Ejarque – con l’incremento delle vacanze brevi e la ricerca del benessere”.
Cambiano anche le motivazioni di viaaggio. Tra i nuovi indicatori relax, voglia di scoprire luoghi nuovi, nuove culture, stare insieme agli amici e parenti. Si evolve anche la frequenza di viaggio nel 2022: il 70% delle persone vuole fare da 1 a 4 viaggi nel corso dell’anno, con una verifica costante di web e recensioni alla scoperta dicosa offre la destinazione e capire quali esperienze mettere in programma.
Altra leva cardine la sostenibilità. “Il 61% dei turisti post covid compra l’esperienza che vivrà sul territorio. L’identità di Amalfi dovrà essere l’elemento di base per attirare i turisti, per una strategia vincente. Occorre insistere sulla reputation che gode già di un sentimento positivo nel pubblico. Rendere Amalfi una destinazione di turismo sostenibile, non di massa, ma premium e boutique, ambita, in cui si desidera venire”, continua Ejarque.
Tre le strategie da attuare: gestione del turista, sviluppo e competitività e marketing. E ancora allungare la stagione turistica, rafforzare il valore del brand Amalfi, assicurare ai residenti qualità di vita e sviluppare nuove esperienze turistiche.
Per raggiungere gli obiettivi prefissati dal piano, l’ente pubblico dovrà lavorare su promozione e comunicazione turistica, infopoint e accoglienza, mentre il privato, ovvero la rete di destinazione, dovrà dedicarsi al prodotto, ai servizi turistici e alle visite guidate. Qualità, formazione costante e monitoraggio costante della customer satisfaction sono gli altri elementi di sviluppi previsti dal piano.
Centrale, nel dibattito con la platea, anche il programma di sostenibilità per Amalfi, che nelle scorse stagioni ha raggiunto momenti di picco con 17.800 turisti in contemporanea sul centro cittadino, così come è emerso dall’indagine dell’impatto del carico turistico sulla vivibilità. La punta massima economicamente sostenibile è individuata dal Piano, nel breve periodo, in 14mila unità che dovranno calare a 10mila. Tra le misure individuate per risolvere il sovraffollamento, quindi, il contingentamento dei bus turistici e delle auto (in alta stagione) e il potenziamento del trasporto marittimo, immaginando la ztl della costiera amalfitana e l’Amalfi travelbox in sinergia con gli operatori marittimi.
Primo passo della strategia operativa sarà il portale web e la creazione del tavolo di confronto permanente con gli operatori turistici necessario alla creazione della rete di destinazione. Un cronoprogramma serrato da sviluppare entro l’estate, per poi proseguire da settembre per la strategia 2023.
“Non un libro dei sogni – conclude Ejarque – ma una strategia condivisa”.