Si è svolta in una atmosfera insolita l’investitura del Magister di Civiltà Amalfitana, titolo conferito quest’anno, in occasione della XX edizione del Capodanno Bizantino, al comandante Gennaro Arma. Non all’aperto come accaduto nel corso dell’ultimo ventennio, ma all’interno della chiesa di San Salvatore de’ Birecto, dove un tempo venivano incoronati i Duchi della Repubblica. Il protocollo, al di là della sola rinuncia alla cornice festosa di gente e di figuranti in costumi d’epoca, non ha subito stravolgimenti. A cominciare dalla formula di proclamazione che “The brave captain”, il capitano della nave da crociera Diamond Princess duramente colpita dalla pandemia nello scorso febbraio e rimasta in quarantena nella baia di Yokohama con circa 700 contagi su 3700 persone appartenenti a 56 nazionalità diverse, ha pronunciato alla presenza dell’arcivescovo monsignor Orazio Soricelli e dei sindaci di Amalfi e Atrani, Daniele Milano e Luciano De Rosa Laderchi.
«E’ un’edizione particolare ma nella sfortuna abbiamo un privilegio che è quello di tenere questa investitura nel luogo in cui avveniva l’incoronazione dei duchi – ha detto il sindaco di Amalfi nel suo intervento – E’ accaduto una sola volta, nel 2012, quando reinnestammo il premio del Capodanno Bizantino passando dal duca mastro del diritto al Magister di Civiltà Amalfitana. Proprio quell’anno a causa della pioggia ci riunimmo qui e anche allora fu una cerimonia raccolta e sentita. Proprio come quest’anno. Perché l’orgoglio più grande è rievocare i nostri gloriosi trascorsi di Repubblica Marinara che porta la sua effigie nella bandiera della Marina Militare e Mercantile. Un’insegna che insieme con i vessilli di Genova Pisa e Venezia fa parte di un segmento importante e glorioso della nostra nazione. Abbiamo premiato tanti personaggi importanti dal 2012, ciascuno di essi espressioni di una di quelle eccellenze che abbiamo rievocato e legate al ducato marinaro di Amalfi, ma incredibilmente a questi mancava un uomo di mare. E in questa edizione così particolare, ridimensionata dal momento difficile che stiamo vivendo già da alcuni mesi, ci ha fatto luce una figura che nel mare si è distinta per senso del dovere e che poteva ricongiungere questo pegno con il nostro passato. Ci abbiamo tenuto molto a celebrare questa edizione, la numero venti, che Amalfi e Atrani considerano la manifestazione più importante della loro estate».
«Il capitano Arma così come si è definito, è un eroe della normalità. Ed è questa una cosa importante perché spesso si da risalto a tanti epodi poco limpidi, trascurando di contro comportamenti lineari moralmente ed eticamente validi che possono essere un esempio del dovere e della normalità. Arma ha svolto il suo ruolo e oggi questo sembra un’eccezione ma dovrebbe essere una regola. Per questo è un esempio per tutti noi e per le future generazioni» ha invece sottolineato il primo cittadino di Atrani in apertura della cerimonia di investitura del Magister di Civiltà Amalfitana (il riconoscimento è legato quest’anno al tema del mare) che è stata accompagnata come sempre dallo squillo delle trombe che compongono il corteo storico di Amalfi.
«Vorrei ribadire i miei ringraziamenti per questo titolo che mi è stato conferito e dedicarlo a tutte le donne e gli uomini di mare ed alle loro famiglie» ha detto non senza un pizzico di commozione il comandante Arma, la cui foto nella quale è immortalato mentre sbarca per ultimo dalla nave alla fine della quarantena è diventata una vera e propria icona mondiale. E così, per la prova data in quel difficile frangente dall’esponente di una tradizione marinaresca nata nelle stesse acque dalle quali nel Medioevo si svilupparono le rotte mercantili e militari dell’Antica Repubblica Marinara di Amalfi, Gennaro Arma è da ieri il Magister Civitatis Amalfie per la categoria della marineria, intitolata a Flavio Gioia.
Il comandante Arma, la scorsa sera in largo Piccolomini, sollecitato dalla giornalista Concita De Luca nel corso dell’incontro pubblico ha ricordato alcuni momenti legati a quel difficile momento trascorso nella baia di Yokohama. Aneddoti che hanno reso l’immagine della vita di bordo della Diamond Pricessin quei giorni: «Abbiamo inventato il Fresh Air Program – ha raccontato Arma – Nel pensare alle difficoltà che i passeggeri stavano affrontando, abbiamo realizzato che alcuni di loro erano nelle cabine interne, senza oblò né balcone. Da qui abbiamo pensato ad un protocollo, con uscite lungo percorsi contingentati, distanziati. Era importante per il morale. Così come è stato importante festeggiare il San Valentino, con i fiori e i cioccolatini in cabina, erano tutte iniziative perchè ci fosse la forza di affrontare ogni giorno».
La XX edizione del Capodanno Bizantino si concluderà domani 3 settembre con uno spettacolare concerto di Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana in programma a piazza Flavio Gioia a partire dalle ore 21.30. A pochi passi dal mare, il grande showman e la sua formazione eseguiranno con i loro inconfondibili ritmi contaminati i grandi successi della musica leggera italiana e della musica partenopea. L’evento è programmato e finanziato dalla Regione Campania attraverso Scabec, Società Campana Beni Culturali.
(foto di Emanuele Anastasio)