Nel 2020, con il pesante impatto della crisi provocata dalla pandemia, le pubbliche amministrazioni non sembrano essere state di aiuto nel saldare tempestivamente le fatture dei fornitori privati. Nonostante la legge preveda che il pagamento dei beni e servizi acquistati debba avvenire entro un termine di 30 giorni, più del 60% dei Comuni italiani non rispetta tale limite.
A lanciare l’allarme è Confartigianato segnalando che nel 2020 i debiti delle PA verso le imprese sono saliti a quota 58 miliardi di euro.
La fotografia scattata da Confartigianato mette in luce le diverse velocità di pagamento da parte dei Comuni italiani: i “peggiori pagatori” si concentrano nel Mezzogiorno con la Campania che si attesta quarta nella classifica dopo Calabria, Sicilia e Molise.
Secondo il report elaborato dal Centro Studi di Confartigianato, la provincia di Salerno è tra quelle con il maggior numero di Comuni (circa l’86%) che saldano i debiti verso le imprese oltre i 30 giorni.
“Sul totale di 158 Comuni della nostra Provincia solamente 21 di essi effettua i pagamenti entro i termini stabiliti per legge – segnala il Presidente di Confartigianato Salerno Franco Risi – mettendo in estrema difficoltà i piccoli imprenditori già duramente colpiti dalla crisi pandemica. Per rispettare il diritto delle imprese ad essere pagate dalla PA in tempi certi, c’è una soluzione semplice che Confartigianato indica da sempre: applicare la compensazione diretta e universale tra i debiti e i crediti degli imprenditori verso la pubblica amministrazione”.