Venerdì 13 marzo c.a., alle ore 16,30, presso la sala del Bar Moka di corso Vittorio Emanuele 104 a Salerno, sarà presentato il libro ʺIl dott. Ciro Amendola, direttore della Gazzetta Ufficiale” di Alfonso Celotto.
L’iniziativa è organizzata dalla neonata associazione salernitana La Ragione, i cui interessi spaziano da attività di utilità sociale alla promozione d’incontri, manifestazioni, tavole rotonde, convegni (per ulteriori informazioni consultare il sito www.laragione.it). Alla presentazione interverranno, insieme all’autore del libro, lo studioso Basilio Fimiani, che illustrerà l’attività letteraria dello scrittore e la giornalista Stefania Maffeo che leggerà alcuni brani del volume. Coordinerà gli interventi la giornalista Marcella Cavaliere.
Note sull’autore e sul testo
Alfonso Celotto, 49 anni, campano originario di Castellammare di Stabia, professore universitario, oggi è consigliere giuridico per le politiche europee del Governo Renzi e capo dell’ufficio legislativo del ministero dello Sviluppo economico, dopo aver lavorato nei gabinetti dei ministri Bonino, Calderoli, Tremonti, Barca e Trigilia. Celotto eclettico e intraprendente – oltre gli impegni di lavoro ha anche numerosi interessi, ad esempio, è un instancabile maratoneta: ha attraversato le tratte più disparate, da quelle italiane di Venezia, Roma, Firenze, fino alle street di Boston, Londra e New York. Non solo. È anche cassazionista, blogger di Huffington Post, sommelier dell’Associazione Italiana Sommelier, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, componente della Corte di giustizia federale della Federazione italiana giuoco calcio oltre i molteplici interessi editoriali.
Ha all’attivo la redazione di numerosissime pubblicazioni accademiche e ora – da “esperto” del funzionamento della macchina statale – promuove il suo primo romanzo descrivendo in modo esilarante i paradossi della burocrazia: il suo personaggio si chiama Ciro Amendola, esemplare forse unico di “svizzero-napoletano” trapiantato a Roma, conduce una vita riservatissima e solitaria, immersa tra episodi kafkiani e infinite scaramanzie, impegnato con dedizione quotidiana e maniacale a bacchettare impiegati pubblici “subordinati” e a combattere cattive abitudini. Tutto questo fino a quando non ricompare un amore perduto. E così la sua routine va in frantumi e i ricordi riaffiorano, con tutte le conseguenze che comporta una vecchia storia non ancora chiusa dopo “31 anni, 11 mesi e un giorno”.