Alfabetizzazione finanziaria a cura di La Rada

Studio di dermatologia e medicina estetica della dottoressa Alessia Maiorino a Salerno

Migliorare le competenze finanziarie dei cittadini provenienti dai Paesi Terzi: è questo, il sintesi, lo scopo di PAF! il progetto che si svilupperà attraverso una serie di azioni interconnesse, attivo in quattro regioni: Lombardia, Lazio, Sicilia e Campania, dove vede come referente il Consorzio La Rada, nato nel 2000 da un gruppo di nove cooperative sociali con l’obiettivo di mettere a disposizione dei territori un servizio di filiera, fatto di professionalità e passione, improntato su legalità e solidarietà. Oggi sono 18 le cooperative sociali che si rivolgono a giovani, famiglie, donne, anziani, persone con disabilità e cittadini stranieri. Per questi ultimi è stato pensato e voluto PAF! il cui nome richiama il suono di una stretta di mano che si vuole cementare per costruire ponti tra culture diverse e promuovere l’inclusione sociale. Partner sono CoNNGI, ISMU, Associazione Franco Verga e CIR.

In questo ambito è fondamentale garantire un equo accesso ai servizi finanziari, da cui molto spesso i cittadini provenienti dai Paesi Terzi sono esclusi, nonostante la presenza di alcune buone pratiche territoriali. Cofinanziato dall’Unione europea, promosso dal Ministero dell’Interno nell’ambito del FAMI (Fondo asilo immigrazione e integrazione) 2024-2027, il progetto si propone di rimuovere tutti quegli ostacoli che rendono difficile la piena integrazione dei lavoratori migranti all’interno delle comunità, nonostante contribuiscano con il loro lavoro al Pil nazionale per l’8,8 per cento del totale, con picchi del 16,4 per cento per quanto attiene al settore dell’agricoltura e del 15,1 per cento in quello delle costruzioni (rapporto della Fondazione Leone Moressa ottobre 2024).

Le difficoltà linguistiche, le limitazioni dovute alla condizione giuridica di queste persone e, spesso, una totale mancanza di conoscenza di quelli che possono essere gli strumenti più idonei per risolvere un problema, sono stati gli spunti di riflessione e di approfondimento che hanno portato alla necessità della creazione di una rete che si propone l’obiettivo di agevolare l’accesso finanziario e di garantire quindi un futuro umano, sociale e professionale migliore, oltre che una integrazione reale.

Come infatti sottolineato dall’OCSE (2020), barriere burocratiche e linguistiche ostacolano la fruizione di tali servizi, rendendo urgente un intervento mirato. Le analisi di Marconi e Guida (Banca d’Italia 2021) confermano che un corretto utilizzo dei servizi finanziari è una leva fondamentale per attenuare le diseguaglianze e promuovere una crescita più equa e partecipata. In tale ottica, il Terzo Settore può rivestire un ruolo di catalizzatore, favorendo l’incontro tra istituzioni, operatori finanziari e comunità migranti, e trasformando gli intenti programmatici in iniziative concrete.

Commento di Palma Silvestri Presidente del Consorzio La Rada di Salerno

Crediamo fermamente che l’inclusione finanziaria rappresenti un diritto fondamentale per chi ha scelto l’Italia come nuova casa, sia per chi vi è nato da genitori stranieri sia per chi ha intrapreso un percorso migratorio. L’espressione “tessuto sociale”, è un’espressione forse abusata e spesso usata in maniera superficiale ma, è meravigliosa e racchiude in sé il valore profondo dei legami, delle connessioni e della varietà che caratterizzano le nostre comunità. È attraverso questi intrecci che si esprime la forza, la resilienza e le opportunità nascoste nei territori. Negli interventi che La Rada realizza da oltre dieci anni con cittadini provenienti da contesti migratori, abbiamo appreso che la multiculturalità arricchisce il tessuto delle comunità, a patto che il suo potenziale venga pienamente riconosciuto e valorizzato. È quindi essenziale garantire i diritti sociali di base per permettere alle persone di autodeterminarsi, di essere protagoniste attive e di partecipare pienamente alla vita della comunità, contrastando il razzismo sistemico che si manifesta attraverso pregiudizi, discriminazioni e processi burocratici farraginosi, talvolta inutilmente crudeli per le ricadute che hanno sul percorso di vita delle singole persone. L’inclusione finanziaria è un pilastro imprescindibile per l’esercizio dei diritti sociali e di cittadinanza attiva, offrendo agli individui gli strumenti per gestire in autonomia le proprie risorse e contribuire al benessere collettivo. Come Terzo Settore, in questo contesto, possiamo svolgere un ruolo decisivo, aprendo nuove prospettive, sperimentando nuove strade e innovando i modelli di servizio per eliminare le barriere che ancora oggi penalizzano le minoranze. Siamo orgogliosi di affrontare questa sfida insieme a un partenariato altamente qualificato e competente, operando in territori dalle caratteristiche uniche e complesse, con la ferma convinzione che solo valorizzando la diversità possiamo costruire un futuro di reale inclusione e progresso per tutti”.

 

Quali sono le azioni attraverso cui PAF! si articolerà? Essenzialmente cinque.

Analisi degli ecosistemi finanziari locali, per comprendere le esigenze dei cittadini provenienti da Paesi Terzi e valutare l’offerta dei servizi finanziari nelle diverse aree di intervento.

Sviluppo di strumenti divulgativi e formativi innovativi per la promozione dell’alfabetizzazione finanziaria.

Sessioni formative presso i centri di accoglienza, coinvolgendo sia gli operatori che gli ospiti, per affrontare tematiche complesse in ambienti facilitanti.

Coinvolgimento delle nuove generazioni italiane, attraverso l’empowerment dei giovani con background migratorio, per promuovere il protagonismo e potenziare percorsi di inclusione finanziaria.

Service Design, rivolto ai servizi finanziari locali coinvolti nel progetto, per coprogettare soluzioni interculturali che facilitino l’accesso ai servizi da parte dell’utenza con background migratorio.

 

DATI E OBIETTIVI. I dati più recenti (2023) testimoniano la natura strutturale del fenomeno: l’arrivo e la permanenza di cittadini provenienti da Paesi Terzi non costituiscono un evento episodico, bensì una realtà consolidata, radicata nel contesto economico, sociale e giuridico. Oggi, i lavoratori stranieri rappresentano il 10,7% della popolazione attiva e l’11,2% del totale degli occupati, offrendo un contributo significativo al Pil e al sistema fiscale e previdenziale, oltre a portare un rilevante apporto culturale. Questo impatto positivo è favorito anche dal fatto che la popolazione straniera in Italia è mediamente più giovane, dunque prevalentemente in età lavorativa.

Nonostante il contributo essenziale dei migranti all’economia, permangono alcune criticità, come evidenziato dal Libro Bianco sul governo delle migrazioni economiche (Zanfrini, ISMU, 2023). Redditi inadeguati: molte persone di origine straniera non raggiungono un livello di reddito sufficiente, esponendo sé stesse e le proprie famiglie al rischio di povertà, aggravato da crisi come la pandemia, l’inflazione e l’aumento dei costi energetici. Lavori precari e scarsa formazione: gli stranieri sono spesso confinati in settori a basso salario e alto rischio, con scarse opportunità di aggiornamento professionale. Il 31,1% delle famiglie con capofamiglia straniero vive in condizioni di povertà, con ricadute negative sul futuro dei più giovani. Integrazione limitata: si consolida un modello che enfatizza la predisposizione a lavori poco qualificati, ostacolando la piena valorizzazione del potenziale di tanti lavoratori e lavoratrici provenienti da Paesi Terzi.

Ecco il quadro delle regioni coinvolte. In Lombardia, dove risiedono oltre 1,2 milioni di cittadini stranieri, il 13,8% dichiara difficoltà di accesso ai servizi finanziari (ISTAT 2021), dovute soprattutto a barriere linguistiche e digitali. Nel Lazio, con oltre 600.000 stranieri regolari, l’11,6% ha un basso livello di istruzione (Eurostat 2022); ciò, unito alla scarsa alfabetizzazione finanziaria, aumenta l’esposizione a truffe e al lavoro sommerso (Save the Children 2021). In Campania, che conta più di 250.000 residenti stranieri, la precarietà economica spinge molti a ricorrere a soluzioni informali di pagamento e risparmio (Caritas 2021). In Sicilia, principale punto di arrivo sulle rotte mediterranee, risiedono oltre 120.000 stranieri regolari, spesso in situazioni di particolare vulnerabilità socio-economica.

Gli obiettivi generali. In linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e con il Piano d’azione per l’integrazione e l’inclusione 2021-2027 della Commissione Europea, il Progetto intende aumentare il livello di alfabetizzazione finanziaria tra i cittadini provenienti da Paesi Terzi. L’obiettivo è promuovere una gestione più consapevole del budget familiare, favorendo così una partecipazione economica piena e attiva dei migranti alla vita del territorio. La crescita delle competenze finanziarie punta a una reale integrazione economica e sociale, in cui le persone di origine straniera possano contribuire in modo più incisivo allo sviluppo economico, sociale e culturale delle regioni coinvolte. Tale processo porterà alla creazione di ecosistemi finanziari inclusivi e multiculturali, capaci di valorizzare il potenziale dei migranti e di ridurre le barriere che ostacolano il loro accesso a prodotti e servizi finanziari. PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI: www.progettopaf.it.

LA RADA: CHI SIAMO. Il Consorzio La Rada nasce nel 2000 da un gruppo di 9 cooperative sociali con l’obiettivo di mettere a disposizione delle comunità territoriali vocazioni e competenze attraverso servizi di filiera improntati su legalità, solidarietà, garanzia di qualità e competenza del personale impiegato. Grazie alla capacità di costruire risposte innovative rispetto ai bisogni dei territori nei quali opera, La Rada diventa in breve tempo punto di riferimento di molteplici realtà, istituzionali e del terzo settore. Oggi La Rada associa 18 cooperative sociali operanti principalmente in provincia di Salerno ma tocca anche altre province campane ed eroga servizi rivolti ai più piccoli, ai giovani, alle famiglie, alle donne, agli anziani, alle persone con disabilità e alle comunità territoriali. La Rada aderisce al Gruppo Cooperativo CGM, a Confcooperative ed a Federsolidarietà.

PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI: https://www.consorziolarada.it/