“C’erano bei cani, ma molto seri. Un giorno legarono un cane in cortile, e stette lì forse per due giorni. Il cane ululava, si lamentava, era straziante. Ci dissero di non avvicinarci, aveva la rabbia. Poi lo abbatterono a fucilate…”
Nel 1971 il giornalista Giovanni Spampinato rievocò quell’episodio della sua infanzia. Si trattò di un inconsapevole presagio: un anno dopo fu ucciso a colpi di pistola a Ragusa. Giovanni indagava su un delitto ma non solo: aveva scoperto che la “pista nera” di Piazza Fontana arrivava fin lì, nella città “babba” per antonomasia, senza mafia né criminalità.
Sul quotidiano L’Ora aveva scritto: una traccia porta al Palazzo di Giustizia. Tutti sapevano, ma l’unico a rivelarlo era stato lui.
Il fratello Alberto, quirinalista dell’ANSA e direttore di “Ossigeno per l’informazione”, l’osservatorio permanente della FNSI e dell’Ordine dei Giornalisti sui cronisti italiani minacciati e sotto scorta e sulle notizie oscurate con la violenza, a distanza di quarant’anni, continua a cercare la verità sull’omicidio e sui mandanti e oggi dà voce ai tanti cronisti zittiti allo stesso modo. E nel raccontare, in “C’erano bei cani, ma molto seri. Storia di mio fratello Giovanni ucciso per aver scritto troppo”, edito da Melampo, la sua famiglia e una terra tormentata, la Sicilia, ricostruisce anche la recente storia sociale e culturale del nostro Paese, trasformando così un dramma privato in una metafora sull’informazione e sul significato della memoria. Una vicenda che appartiene a noi tutti.
E la 9a edizione di ..incostieraamalfitana.it rende omaggio a Giovanni Spampinato, e a tutte le vittime di mafia, Venerdì 12 Giugno a Minori. In Piazza Cantilena, infatti, alle ore 20.00, in collaborazione con Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, e la Fondazione Pol.i.s., il direttore organizzativo della Festa del Libro in Mediterraneo, Alfonso Bottone, intervista Alberto Spampinato. Interverranno, tra gli altri, Paolo Siani, presidente della Fondazione Pol.i.s., fratello di Giancarlo Siani, il giornalista de “Il Mattino” ammazzato dalla camorra; Annamaria Torre, referente regionale di Libera Memoria; Anna Garofalo, referente provinciale di Libera. Il sindaco della “Città del Gusto”, Andrea Reale consegnerà ad Alberto Spampinato il Premio “Uomo del mio Tempo” sezione Impegno civile, opera di Daedalus creazioni da favola e maioliche d’autore, in memoria del fratello Giovanni.
Nel corso della serata Libera Terra offrirà una degustazione di prodotti coltivati nelle centinaia di ettari di terreno sottratti alle mafie.