Una lectio magistralis del prof. Alberto Granese al Liceo Classico “Perito Levi” di Eboli per chiudere in modo mirabile l’anno pasoliniano, davanti a tanti giovani interessati ed entusiasti. Pasolini come profeta di se stesso e della Italia intera e testimone di strenuo esercizio della ragione e del dovere.
Il 19 dicembre 2022 alle ore 10:30 presso l’Auditorium Marcello Gigante dell’Istituto di Istruzione Superiore Perito Levi di Eboli si è tenuta la lectio magistralis del prof. Alberto Granese dal titolo “Per i cento anni della nascita di Pier Paolo Pasolini. L’esercizio della ragione e del dovere: Cristo, San Paolo, Dante”.
A conclusione dell’anno pasoliniano l’intervento di Alberto Granese, professore ordinario “storico” nell’Università degli Studi di Salerno, saggista e critico letterario, ha costituito per docenti e studenti, come per la cittadinanza, un’occasione privilegiata per avvicinare la figura di Pasolini, “coscienza critica” e voce “corsara” in grado di offrire ancora oggi e più che in passato un esempio di impegno civile e morale. L’evento ha visto gli interventi dell’Assessore alle Politiche Sociali e Sport, Damiana Masiello, che ha portato i saluti del sindaco di Eboli Mario Conte, e della prof.ssa Rosa Giulio, ordinario di Letteratura Italiana dell’Università degli Studi di Salerno, delegata del Dipartimento di Studi Umanistici per i rapporti Università-Scuola.
La prof.ssa Giulio, nel suo intervento, ha sostenuto la necessità di far conoscere alle nuove generazioni un Pasolini finalmente libero dalla controversa immagine tradizionale per presentarlo nella potenza del suo messaggio di impegno politico e morale.
Il professore Granese, nella sua applauditissima lectio magistralis, ha delineato la vicenda personale, culturale e letteraria di Pasolini, sullo sfondo dei rapidi e violenti cambiamenti che interessarono l’Italia del secondo dopoguerra e fino agli anni Settanta. L’approccio filologico con cui sono state analizzate le opere in versi e in prosa e quelle cinematografiche, ha permesso di ricostruire il sistema coerente di miti personali dell’immaginario pasoliniano, che si concretizzano nelle figure del teatro tragico greco, riletto in chiave antropologica e psicanalitica, in quelle di Cristo e di San Paolo e, infine, nel Dante della Commedia. Nell’analisi di Granese vita e letteratura in Pasolini si illuminano a vicenda: se infatti le figure mitologiche, religiose e letterarie, in un gioco di sdoppiamenti e identificazioni, servono da un lato al poeta per rappresentare, oggettivandola, la sua personalità scissa e tormentata, dall’altro esse appaiono inquietanti e tragiche profezie che investono il destino personale dell’autore e dell’Italia intera colti nel momento di passaggio dalla civiltà contadina a quella dell’omologazione capitalistica. La produzione di Pasolini si impone, quindi, al di là degli stereotipi tradizionali che ne hanno spesso occultato la grandezza riducendolo ad icona pop, come uno degli ultimi tentativi di comprendere, dolorosamente e fino al sacrificio personale, gli aspetti più torbidi della società italiana e come un esempio, da proporre anche ai giovani, di strenuo “esercizio della ragione e del dovere”.
La dirigente scolastica Laura Maria Cestaro sia nell’intervento di apertura sia a conclusione della lezione, ha sottolineato l’originalità della lettura proposta dal prof. Granese, “che ha restituito un’immagine complessa di Pasolini, un ‘maestro del sospetto’ la cui formazione culturale, affondando le radici nel patrimonio greco e cristiano, costituisce la prova di come il passato, riletto sotto nuova luce, sia in grado di indicare orizzonti di senso anche ad un presente come il nostro, sempre più complesso e per questo privo di punti di riferimento morali e civili. Un particolare ringraziamento va al prof. Rosario Scannapieco, docente referente, che ha curato l’organizzazione di questo riuscitissimo evento. Quello con il prof. Alberto Granese – ha anticipato la Dirigente – costituisce il primo di una serie di incontri con i quali l’Istituto Perito Levi intende porsi come luogo privilegiato sul territorio di dibattito e crescita culturale, anche nell’ottica di uno scambio proficuo con il mondo universitario”.