Agrigento Capitale cultura, Federalberghi: “Atteso boom visitatori, Comune ci convochi”

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(Adnkronos) –
Un incremento a doppia cifra di presenze e arrivi. Nel suo anno da 'Capitale italiana della cultura' Agrigento si prepara a un boom di visitatori. "Storicamente in tutte le città che lo sono state si sono registrati aumenti dal 19 al 26 per cento. E' quello che ci aspettiamo anche per Agrigento, una bellissima città d'arte", dice all'Adnkronos Francesco Picarella, presidente provinciale di Federalberghi Agrigento, che, sottolineando come vada però implementata la quantità e la qualità dei servizi offerti, chiede al Comune di convocare gli albergatori affinché possano dare il loro contributo alla rinascita della città dei Templi. A sceglierla oggi sono soprattutto italiani ("più del 50 per cento delle presenze"), anche se non mancano gli stranieri. "Un segmento importante, che potrebbe svilupparsi ulteriormente, è quello del 'turismo delle radici', che si è consolidato nel 2024 e che quest'anno potrebbe registrare un miglioramento delle performance", spiega Picarella, sottolineando come siano "tanti rispetto al passato gli australiani, gli argentini e i brasiliani che vengono a visitare i luoghi dei racconti dei loro nonni, restando nel territorio per settimane".  Ma la designazione di Agrigento 'Capitale italiana della cultura 2025' ha già portato un primo importante cambiamento. "Oggi la città viene vista come destinazione e non più come una delle tappe di un tour in Sicilia. Insomma, si cerca 'Agrigento', non più solo 'Sicilia'". Una fortuna per le migliaia di strutture ricettive oggi registrate in provincia, dove l'introduzione del Cin (il Codice identificativo nazionale) ha fatto luce su "un mercato drogato", contribuendo a far emergere "situazioni borderline quando non palesemente fuorilegge". "Nell'Agrigentino sino allo scorso anno erano registrate 750 strutture turistico-ricettive, oggi con il Cin sono quasi 2.900", sottolinea il presidente provinciale di Federalberghi, evidenziando che oggi il tema dell'abusivismo riguarda "i finti alberghi, b&b registrati con 5-6 camere, in cui, invece, le stanze sono anche 12. Con il Cin, però, il settore ha finalmente avuto una regolamentazione".  Ma Agrigento è pronta al grande appuntamento di 'Capitale italiana della cultura 2025'? "Inutile nasconderlo, siamo in ritardo – ammette Picarella -. Sabato prossimo arriverà il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il taglio simbolico del nastro, ma da quello che sappiamo un po' tutti i 44 progetti presentati nel dossier di candidatura arrancano un po'. In questi mesi come Federalberghi abbiamo più volte cercato di interloquire con l'Amministrazione comunale per aumentare sia la quantità che la qualità dei servizi che la città offre, ma è mancato il dialogo". Dai trasporti all'emergenza idrica per Picarella tante sono le criticità da affrontare. "Bisogna far fronte al 20 per cento in più di presenze attese con un servizio di trasporto pubblico adeguato – avverte -. E poi c'è l'emergenza siccità, gestita lo scorso anno in maniera grottesca dalla Regione innanzitutto e, a cascata, da tutti i soggetti istituzionali interessati".  "Un problema che si ripresenterà anche quest'anno e che rischia, con l'aumento delle presenze attese, di aggravarsi – denuncia -. In alcune aree della città l'acqua è mancata anche 30-40 giorni. Succede ancora adesso in alcuni casi e per i titolari di strutture ricettive, soprattutto nel centro storico con una rete idrica colabrodo, questo significa solo una cosa: doverla comprare dai privati. Siamo molto preoccupati da questo punto di vista". C'è poi la crisi del commercio, schiacciato da "una pressione fiscale insostenibile". "In via Atenea, il salotto della città, lo scorso 31 dicembre alcuni negozi, soprattutto di abbigliamento, hanno abbassato per sempre le saracinesche – dice ancora Picarella, presidente della delegazione comunale di Confcommercio -. Meno esercizi commerciali aperti significa meno luci e sicurezza nelle strade. Di fronte a un atteso incremento dei turisti c'è la necessità di aprire i negozi e non di chiuderli. Bisogna riflettere su come rigenerare i centri storici, c'è necessità di una rigenerazione commerciale, oltre che urbana".  Ma cosa si aspetta lasci ad Agrigento quest'anno da protagonista? "Una migliore vivibilità, la presa di coscienza di un lavoro comune per potenziare la città dal punto vista commerciale, turistico e dei servizi". Poi l'appello all'Amministrazione comunale. "Occorre fare rete. Ci aspettiamo di essere chiamati per dare il nostro contributo come operatori del territorio perché vogliamo vedere la nostra città rifiorire. Vogliamo dare una mano", conclude. (Rossana Lo Castro) —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)