E’ la ‘produzione integrata del pomodoro in coltura protetta: nuovi materiali e strategie ecocompatibili’ il tema al centro della giornata informativa del progetto Pripom, il prossimo 27 ottobre a Battipaglia.
Obiettivo di Pripom, nato nell’ambito del programma di sviluppo rurale della Campania 2007/2013 cofinanziato dall’Unione europea, è quello di “coniugare le esigenze economiche degli imprenditori e la crescente domanda di sicurezza ambientale ed alimentare che proviene dalla società civile”.
In particolare, la direttiva europea sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari costituisce una grande opportunità per incentivare mezzi e metodi di protezione integrata e/o biologica.
Il settore orticolo in Campania impegna oltre 2.500 aziende e circa novemila ettari di territorio, di cui il 70% nella provincia di Salerno. Di questi, circa il 12-13% è occupato dalla coltivazione del pomodoro, una coltura ad elevato impatto ambientale. Da qui il lavoro condotto dal progetto Pripom, distinto in tre fasi: collaudo di serre prototipo; impostazione e gestione dei campi sperimentali; validazione di protocolli alternativi di difesa; divulgazione e diffusione delle innovazioni.
Il progetto, guidato dall’Università degli studi di Napoli Federico II, ha coinvolto quattro aziende agricole, un’industria di trasformazione/commercializzazione, l’Istituto per la Protezione delle Piante (IPP) del CNR e il C.R.A. – Centro di Ricerche per l’Orticoltura (www.progettopripom.it). (ANSA)