“Nostra figlia, appena diciottenne, è stata minacciata e aggredita con spintoni e calci affinché il papà capisca”. Lo ha denunciato attraverso i social la notte scorsa Annabella Castagna, moglie di Gianluca Grassadonia, allenatore del Pescara che domani affronterà la Salernitana in un match che potrebbe valere la promozione in A per i campani.
Il tecnico degli adriatici ha origini salernitane (ed ha anche giocato nella Salernitana negli anni 90, ndr) e la sua famiglia vive a Salerno.
“Dopo cinque giorni di minacce e insulti dirette alla nostra famiglia, la follia consumatasi questa sera è intollerabile” ha esordito la moglie di Grassadonia, spiegando la violenza subita dalla figlia. La giovane, appena maggiorenne, ieri sera è stata avvicinata da ignoti che l’hanno colpita con spintoni e calci.
“Tutto questo – ha sottolineato Annabella Castagna – per una partita di calcio. Ci auguriamo che questi criminali, ben lontani dall’essere tifosi, vengano identificati al più presto, anche perché questa è la prima volta in cui il bersaglio della violenza è stato un componente della nostra famiglia. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno mostrato solidarietà in queste ore così tristi e concitate, ma ci sembra chiaro, ora più che mai, che la nostra vita continuerà lontano da Salerno. Ci auguriamo che civiltà e rispetto possano divenire prerogativa di tutti”.
La notizia, diffusa oggi da alcuni organi di stampa, ha suscitato la reazione della Salernitana che ha stigmatizzato e condannato “i comportamenti intimidatori ed offensivi messi in atto in queste ore da qualcuno nei confronti dei familiari dell’allenatore del Pescara Calcio, il signor Gianluca Grassadonia”.
Anche il Comune di Salerno, al pari dei tifosi della Salernitana e dei gruppi ultras, ha preso le distanze dall’accaduto. “Lo sport resta sport. E noi – ha sottolineato l’assessore allo Sport, Angelo Caramanno – prendiamo le distanze da questi idioti che nulla hanno a che fare con Salerno, i salernitani, la Salernitana. Nulla. Solidarietà a Gianluca Grassadonia ed alla sua famiglia a titolo personale ed a nome dell’Amministrazione”.
La Lega Serie B con il presidente Mauro Balata “esprime solidarietà alla famiglia Grassadonia, dopo la spregevole aggressione, sotto casa, di Paola, figlia appena diciottenne del mister del Pescara. Un gesto vile, barbaro che non ha diritto di cittadinanza nel calcio e nella Serie B, ad opera di personaggi che nulla hanno a che fare con una tifoseria civile come quella di Salerno”. (ANSA).