Seconda proiezione in programma nell’ambito della rassegna cinematografica dedicata a Paolo Sorrentino e Nicola Giuliano. Nel cortile del palazzo scolastico in via dei Dogi, domani 30 luglio alle 20.30 è in programma Le conseguenze dell’amore; il film, uscito nelle sale nel 2004, ha vinto numerosi riconoscimenti ed ha rappresentato una importante tappa nella carriera di Toni Servillo. Proprio grazie a questo film, presentato in concorso al 57° Festival di Cannes, il grande pubblico ha imparato a conoscere, riconoscere ed apprezzare le immense doti artistiche di Servillo, la cui magistrale interpretazione regala alla pellicola in proiezione un fascino indiscutibile.
Titta Di Girolamo, commercialista di Salerno, da otto anni vive in un comodo albergo del Canton Ticino, in Svizzera. Divorziato dalla moglie, le telefona spesso, ma i tre figli non vogliono parlare con lui.
Le sue giornate trascorrono nella solitudine e nell’ozio, seduto sempre allo stesso angolo a lui riservato nella hall, oppure intento ad osservare il lago da una panchina. La sera, qualche partita ad Asso Pigliatutto con un coppia di ricchi decaduti.
Un paio di volte alla settimana il dottor Di Girolamo riceve una valigia piena di denaro da recapitare in una grande banca: è l’unica variazione nella monotonia dei suoi giorni. L’uomo ha un’altra abitudine consolidata: d 24 anni, sempre e solo una volta alla settimana, ogni mercoledì, alle dieci in punto, fa uso di eroina.
Taciturno, meticoloso, sempre elegante, Titta scoraggia ogni tentativo di approccio da parte di coloro che passano nell’hotel. Lentamente però, un piccola incrinatura va fendendo il suo muro di riservatezza e solitudine: il dottor Di Girolamo si lascia raggiungere dal sorriso di Sofia, giovane cameriera al bar dell’albergo, che non si rassegna alla laconiche risposte e ai silenzi che riceve dall’abituale cliente. Titta mette sull’avviso se stesso: “Non sottovalutare le conseguenze dell’amore”, contatti umani che ha sono quelli con il direttore dell’albergo, ogni primo del mese, e con una coppia anziana, ricchi ormai decaduti, con i quali gioca a carte. Molto colto ma poco propenso al dialogo, non saluta quasi mai la cameriera e spiazza in modo brillante nei colloqui le persone troppo curiose. Da 24 anni, ogni mercoledì mattina alle 10:00, si inietta una dose di eroina. Una volta all’anno si sottopone ad un procedura di “lavaggio” totale del sangue. Questa sua vita, fatta di azioni rigidamente preordinate, comincia a scomporsi quando inizia a parlare con la giovane barista dell’albergo, Sofia, che da tempo tentava di avere un dialogo con lui. Titta, in un appunto sul suo taccuino, ricorda a se stesso di “non sottovalutare le conseguenze dell’amore”; conseguenze che lo porteranno a ribellarsi al proprio destino di marionetta nelle mani di Cosa Nostra consolidata: da 24 anni, sempre e solo una volta alla settimana, ogni mercoledì, alle dieci in punto, fa uso di eroina.