Acque di balneazione in Campania, Arpac: situazione stabile nel 2020.

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«La classificazione delle acque di balneazione in Campania risulta stabile nel 2020 rispetto all’anno precedente». È quanto dichiara il commissario straordinario Arpac Stefano Sorvino, all’indomani della pubblicazione, nel Bollettino ufficiale della Regione Campania, della delibera di Giunta regionale che classifica i tratti di costa campani in base ai prelievi effettuati dall’Agenzia ambientale negli ultimi quattro anni (deliberazione di Giunta regionale n. 680 del 30.12.2019 pubblicata nel Burc n. 2 del 7 gennaio 2020).

«In termini percentuali», sottolinea Sorvino, «risulta invariata la balneabilità in Campania,  complessivamente su valori più che soddisfacenti, con il 97 percento di costa balneabile, sul totale della costa monitorata da Arpac, a fronte del 3 percento di costa non balneabile. Si tratta delle stesse percentuali riscontrate nei due anni precedenti». Resta esclusa dal conteggio la quota di litorale vietata a prescindere dal monitoraggio Arpac, circa 60 chilometri che ospitano porti, strutture militari, canali e foci di fiumi non risanabili, eccetera. «L’88 percento della costa monitorata dall’Agenzia è risultata di qualità “eccellente”», osserva il commissario Arpac. «Anche in questo caso si tratta di una percentuale identica a quella riscontrata l’anno precedente».

La delibera di Giunta regionale approvata alla fine del 2019 determinerà la balneabilità all’inizio della stagione balneare 2020. La classificazione è stata elaborata dalla UO Mare Arpac, diretta da Lucio De Maio, mediante calcolo statistico degli esiti analitici dei controlli delle ultime quattro stagioni balneari (2016-2017-2018-2019), come prevede la normativa. A ciascuna delle 328 acque in cui è suddiviso il litorale campano è stata attribuita una specifica classe di qualità. Le acque risultate di qualità sufficiente, buona, eccellente e quelle di nuova classificazione saranno da intendersi balneabili a inizio stagione balneare, mentre, per quelle risultate scarse, i sindaci dei comuni interessati dovranno emanare un divieto di balneazione. Il divieto potrà essere revocato al verificarsi delle condizioni di legge che ne attestino il risanamento (i riferimenti sono il decreto legislativo 116/08 e il decreto ministeriale 30.03.2010).

Dal 1 aprile fino al 30 settembre, con l’ausilio della sua flotta di otto imbarcazioni, Arpac sarà impegnata in un nuovo ciclo di monitoraggio. Le acque dichiarate balneabili a inizio stagione balneare potranno entrare in divieto temporaneo qualora, nel corso del monitoraggio, dovessero superare i limiti di concentrazione previsti dalla normativa per i parametri indicatori di contaminazione fecale. Tutti i dati saranno diffusi “in tempo reale”, non appena disponibili, mediante il sito web dell’Agenzia e un’apposita app per dispositivi mobili. Notevole lo sforzo messo in campo nel 2019, con più di 2500 prelievi e oltre 5mila analisi effettuati lungo circa 480 chilometri di costa.