E’ la perizia collegiale dell’accusa l’architrave della sentenza dei giudici della Corte d’Appello del Tribunale di Salerno che ha nei fatti riformato la sentenza di primo grado relativa alla trasformazione dell’ex Colonia di San Giuseppe in struttura extralberghiera (Angellara Home).
E’ proprio su quest’ultimo aspetto che vertono le contestazioni dei periti e l’ipotesi accusatoria del pubblico ministero Roberto Penna. Viene evidenziato come “tutti i progetti presentati dalla Curia a partire esplicitavano una chiara virata della funzione originaria della struttura, da colonia marina infantile a struttura turistica recettiva di tipo extralberghiera, via via consolidando e rafforzando la nuova funzione prevedendo standard prossimi a quelli addirittura di un albergo con sala ristorante, sala congressi da 300 posti, parcheggio per 150 posti auto e 4 autobus, attrezzature sportive su aree destinte dal Puc a verde attrezzato”.
Da qui la condanna dei tecnici, assolti in primo grado, per abuso e falso. Riduzione minima della pena per don Comincio Lanzara ed il progettista Giovanni Sullutrone, beneficiari delle condotte illecite. Secondo rilevano la macroscopicità dell’abuso , consentendo laddove era possibile solo una colonia marina e verde pubblico attrezzato, addirittura una struttura ricettiva turistica, con totale stravolgimento delle destinazioni di piano generale.
Solo la prescrizione salva l’ex arcivescovo Gerardo Pierro, per il quale viene riconosciuta la condotta illecita in relazione all’ipotesi accusatoria di truffa nei confronti dello stato e della regione. In primo grado l’ex arcivescovo era stato condannato a dieci mesi, in Appello ha beneficiato della prescrizione che nei fatti estingue la pena.