Tra un concerto e un balletto in Villa Rufolo c’è spazio e tempo per la formazione.
Nell’ambito del percorso di studi su Villa Rufolo ed altri beni culturali di Ravello e Scala, avviato da tempo con l’Università di Salerno e segnatamente con la cattedra del prof. Salvatore Barba del Dipartimento di Ingegneria Civile, due delegazioni ospiti dell’Università hanno fatto tappa nel monumento simbolo di Ravello dando vita ad un ulteriore appuntamento del “Laboratorio a cielo aperto” per una giornata di studi e di rilievo dal vero nell’ambito degli ‘Scambi Giovanili 2018’.
Ad un momento seminariale con il direttore della Villa, Secondo Amalfitano che collabora con Unisa quale docente a contratto in “Rilievo dell’architettura”, è seguito un pomeriggio di osservazione e disegno dal vero in giro per la Villa e il centro storico di Ravello.
35 gli studenti: 9 provenienti dalla Tshwane University of Technology di Pretoria (Sud Africa) – accompagnati dalla professoressa Marinda Bolt – e 26 della Universidad Nacional de Córdoba – accompagnati dai professori Roberto Ferraris, Victoria Ferraris, Alejandra Vallina e Mariela Marchisio, Preside della locale Facoltà di Architettura, Urbanistica y Design.
Al centro dell’approfondimento le nuove scoperte realizzate negli ultimi mesi anche grazie all’apporto di giovani studenti. Emblematico il caso della dott.ssa Lucia Fernandez proveniente proprio dell’Universidad Nacional de Córdoba che, con la sua tesi su “Nuevos descubrimientos sobre los restos de la balnea en Villa Rufolo” ha contribuito a riscrivere intere pagine della storia di Villa Rufolo. “Queste vere e proprie contaminazioni culturali, sono ancor prima e molto più importanti degli stessi risultati delle ricerche – afferma il direttore Amalfitano – intendiamo continuare a concentrare i nostri sforzi sulla formazione e sulla contaminazione culturale, quale migliore viatico per la valorizzazione del bene culturale”.