“È solo la lingua che fa eguali”: questo uno degli insegnamenti di don Milani che, nella sua esperienza pedagogica, ha raccontato bene come non può esserci cambiamento della propria condizione se non imparando la lingua. La lingua come strumento di democrazia per affrontare il futuro, per non essere succubi della propria condizione, ieri per gli italiani di Barbiana ed oggi per tutti gli stranieri residenti in Italia.
Dal 2010, l’integrazione linguistica degli stranieri in Italia è stata “istituzionalizzata” attraverso decreti ad hoc che hanno inserito la conoscenza della lingua italiana tra i requisiti necessari per l’ottenimento del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo, per il raggiungimento degli obiettivi a punti dell’Accordo di integrazione o per l’acquisizione della cittadinanza italiana che, con l’ultimo discusso Decreto sicurezza del dicembre 2018, vede nuovamente reintrodotta la norma che lega l’ottenimento della cittadinanza italiana al possesso del livello B1 in lingua italiana.
Le certificazioni relative alla competenza linguistica CLIQ (Certificazione Lingua Italiana di Qualità) sono rilasciate, previo il superamento di prove d’esame, dai quattro enti certificatori riconosciuti dal MAECI: la Società Dante Alighieri, l’Università per Stranieri di Perugia, l’Università degli Studi Roma Tre e l’Università per Stranieri di Siena. Proprio con quest’ultima, il Patronato ACLI ha stipulato dal 2016 una convezione, in virtù della quale è soggetto referente e sede di esame nel quadro dell’attività istituzionale di promozione della CILS (certificazione di italiano come lingua straniera).
Il prossimo 03 dicembre, presso la sede del Punto Famiglia ACLI di Salerno, si inaugurerà la prima sessione d’esame CILS che vedrà candidati provenienti dal Marocco, Ucraina, Romania, Russia, Guinea Bissau, Honduras, misurare le proprie competenze linguistiche per l’ottenimento della certificazione, utile alla richiesta del permesso di soggiorno, della cittadinanza italiana, per l’iscrizione ad un corso di laurea o semplicemente per lavorare ed essere parte attiva della società nel quale vivono.
I candidati verranno accolti dai responsabili di sede e svolgeranno le 5 prove previste con somministratori certificati UNISTRASI – Università per Stranieri di Siena.
“È importante – dichiara Gianluca Mastrovito, Presidente provinciale delle Acli – che i processi di integrazione siano accompagnati da misure educative; la “questione linguistica” è dimensione centrale per l’integrazione degli immigrati nella società e di conseguenza per il mantenimento dell’identità etnico-culturale. La lingua, diventa allora porta del dialogo che si traduce in grammatica dell’accoglienza facilitando la reciproca comprensione. Oggi la mobilità sociale, etnica, economica è un fatto; un processo multidimensionale in continuo movimento, che presuppone un mettersi in gioco collettivo, per sfidare l’inerzia naturale di lunga durata propria dei cambiamenti culturali”.