La settimana del jazz del Ravello Festival ha aperto la sua seconda parte, dedicata alla voce e ai suoi grandi interpreti, ospitando sul palco del Belvedere di Villa Rufolo i New York Voices, al loro debutto a Ravello seppur privati del loro leader, Darmon Meader, bloccato da un’improvvisa indisposizione.
“Potevamo rinunciare o impegnarci ancora di più per non far sentire la sua mancanza” hanno spiegato al folto pubblico della Città della musica “abbiamo deciso di essere qui e cantare”.
Da 35 anni sulla scena internazionale i New York Voices sono a buon diritto considerati uno dei migliori ensemble di vocal jazz al mondo. Sul palco sono stati accompagnati dalla Salerno Jazz Orchestra diretta da Gianni Pepe che fonde esperienza e giovani talenti provenienti dalla scuola salernitana. Il concerto è stato aperto proprio dall’ensemble che ha proposto due grandi classici come Soul Bossa Nova di Quincy Jone e Nostalgia in Time Square di Charles Mingus, poi l’ingresso in scena di Peter Eldridge, Lauren Kinhan e Kim Nazarian che hanno attinto al loro ampio repertorio di pezzi bop in versione vocalese, classici del jazz e della canzone pop, musica brasiliana, classica e rhythm & blues e ai loro brillanti arrangiamenti per regalare al pubblico Orange colored sky, Desafinado, Open your eyes, No Moon At All, Sing Sing Sing, Save your love, In a Mellow Tone, Don’t you worry ‘bout a thing, Love you madly, I get along without you very well, Avalon e Stardust. La mancanza del carisma di Meader un po’ si è fatta sentire ma gli applausi generosi che hanno accompagnato ogni esecuzione sono stati il giusto riconoscimento a questi grandi interpreti e ai 16 elementi della Salerno Jazz Orchestra plasmata con maestria dal Maestro Gianni Pepe. (ph Kidea – r.caramiello)