“Buon Cammino”! Lo augurava Padre Candido ai malati che incontrava quando camminava per le corsie dell’Ospedale di Salerno. “Buon Cammino!” diceva, con la sua voce calda che infondeva pace e serenità. Da sabato sera Padre Candido potrà continuare ad augurare il “Buon Cammino” a tutti gli ammalati che si recheranno a pregare nella Cappella dell’Ospedale grazie al busto in bronzo realizzato dal suo caro amico Pier Francesco Mastroberti, il medico – artista salernitano che ha realizzato innumerevoli opere d’arte nella nostra città ed anche nell’Ospedale di Salerno, come il logo dell’Azienda Ospedaliera di Via San Leonardo , realizzato insieme al professor Andrea Guarino, in ceramica alveolare, posto sulla palazzina all’ingresso; I tre crocefissi in bronzo posti all’interno dell’Ospedale e l’opera “Padre Pio confessore” collocata nel giardino dell’Ospedale. Anche gli angeli dipinti sulle ante in vetro della porta della Cappella sono opera di Mastroberti:” Padre Candido li chiamava gli angioletti danzanti” – ha raccontato commosso Mastroberti che ha spiegato come ha realizzato il busto di Padre Candido – ” Ha le dimensioni di circa 30×40 centimetri , è stato realizzato prima con uno stampo in argilla che poi, dopo esser stato cotto nel forno, è stato portato in fonderia dove, utilizzando la tecnica della cera parsa, è stato trasformato in bronzo. Ho sentito il bisogno di dedicare quest’opera al mio amico fraterno, che ho nel cuore, e che mi chiamava quasi ogni mattia per mettermi al corrente delle sue idee: mi diceva che io ero più francescano di lui; ho illustrato tutti i suoi libri e l’ho anche aiutato a realizzare il suo ultimo progetto: quello sulla “Culla della Vita” . Ci vedevamo spesso a casa mia: ha anche celebrato la Comunione di mia figlia Matilde e i miei 50 anni di matrimonio con Maria . E’ morto nello stesso giorno in cui era nato: era nato ad Altavilla Silentina il 14 gennaio del 1926 ed è morto a Salerno il 14 gennaio del 2020 a 94 anni”.
In occasione dell’inaugurazione del busto bronzeo, che è stato posizionato all’ingresso della Cappella dell’Ospedale, la giornalista Patrizia de Mascellis ha presentato il suo libro “Come ama Dio”, edito da “Campania Serafica”, dedicato a Padre Candido che per ventuno anni è stato suo Padre Spirituale:” Raccoglie le testimonianze di alcuni dei figli spirituali di Padre Candido Gallo” – ha spiegato l’autrice– ”Tutti hanno voluto ringraziare questo straordinario padre spirituale che per settant’ anni ha seguito gli ammalati del San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona . Una testimonianza di amore e di fede che tutti noi abbiamo voluto dedicare ad un uomo che con umiltà, con la capacità di donare pace, anche nelle situazioni più gravose, ha donato vita alla vita”. Il libro non è in vendita: ” Viene offerto per opere di beneficenza in primis per il progetto “La Culla della Vita”, in difesa della vita nascente”. In tanti hanno voluto manifestare il loro profondo affetto per Padre Candido partecipando alla serata. La dottoressa Candida Stanzione, medico oncologo, nipote di Padre Candido, ha spiegato che Padre Candido è stato molto amico dei medici:” Ne ha condiviso gli entusiasmi e gli scoramenti . Padre Candido ha precorso i tempi ed ha incarnato la figura del Cappellano moderno: era presente in ospedale in ogni ora del giorno ed era un punto di riferimento per tutti; si faceva carico delle fragilità in un’ottica di umanizzazione delle cure della malattia tanto perseguita oggi negli ospedali. Noi nipoti, da piccoli lo chiamavamo lo “Zio barbone” per la sua lunga barba bianca che lui lavava con lo shampoo dei bambini e che curava molto ”. Il Sindaco di Altavilla Silentina, il dottor Francesco Cembalo , ha ricordato che Padre Candido viveva, insieme ai suoi nove fratelli e sorelle, nella Contrada dell’Acqua Fetente, alla quale ha anche dedicato un suo libro:” Ritornava spesso ad Altavilla dove ha vissuto fino al 14 ottobre del 1938 quando, all’età di 12 anni, entrò nel Convento dei Cappuccini di Cava de’ Tirreni. Ha sempre avuto una parola di conforto per tutti”. Da sette anni il Cappellano dell’Ospedale è don Vito Granozio che ha conosciuto Padre Candido negli ultimi quattro anni della sua vita:” Oggi, come cappellania, siamo qui per ringraziare Padre Candido che per quasi settant’anni ha servito questa realtà ospedaliera al servizio degli ammalati: una bella figura che a me ha dato tanto”. Padre Filippo Catalano ha spiegato perché nel libro di Patrizia De Mascellis tante persone hanno sentito l’esigenza di raccontare Padre Candido:” Nel libro l’Arcivescovo Andrea Bellandi ha ringraziato l’autrice che “Ha saputo cogliere i mille aspetti di una figura delicata e poliedrica di padre Candido, una figura e un esempio dii santità sacerdotale , di pazienza infinita”. Il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Vincenzo D’Amato ha ricordato la figura di Padre Candido che ha celebrato il suo matrimonio e il battesimo del suo primo figlio:” Ancora oggi il suo ricordo è vivo nei tanti cha hanno avuto la fortuna di conoscerlo”. Tutti nel libro hanno ricordato il senso di accoglienza fraterna e i gesti affettuosi che Padre Candido donava: Angela Ricci, Francesca Tammaro, Mario Gallo, Suor Teresa Emanuela Tesauro, Lavinia De Chiara, Laura Mottola, Anna Procida, Matilde Mastroberti, Nadia Farina, Pino Cilento, Aolide Tonin, Elvira Marchesan, Lello Ventre, Valentina D’Ambosio, Nunziante De Maio, Pier Francesco Mastroberti, don Vito Granozio, Fra Modesto Fragetti. Tutti nel libro hanno manifestato la certezza che Padre Candido rimarrà per sempre al loro fianco per sostenerli, per guidarli ”. Il Presidente dell’Ordine dei Medici Giovanni D’Angelo ha apprezzato il busto realizzato dal Maestro Mastroberti:” E’ un professionista di grande valore che ha lavorato spesso con l’Ordine dei Medici, nella cui sede conserviamo alcune sue opere : ha realizzato anche il trofeo “Lumen et Magister” che veniva consegnato ogni anno a illustri medici italiani e stranieri durante le “Giornate della Scuola Medica Salernitana”, un’opera che esprime bene sia la sua professionalità come medico, sia la sua passione di artista. La medicina fa parte delle arti e tanti medici, già dall’epoca della “Scuola Medica Salernitana” coltivavano passioni come l’arte, la poesia e la filosofia. Tra poco presenteremo al pubblico un volume scritto dalla dottoressa Vittoria Bonani che dimostra che la “Scuola Medica Salernitana” ha continuato ad avere un ruolo importante anche nel 1500 e fino al 1815, prolungando la sua presenza fino alla proclamazione del Regno d’Italia”. Il Presidente Emerito dell’Ordine dei Medici, Bruno Ravera, ha conosciuto Padre Candido:” Ho conosciuto Padre Candido, che era di qualche anno più anziano di me, circa sessant’anni fa: era un sacerdote esemplare un vero francescano!”. A portare i saluti del Sindaco Vincenzo Napoli è stata l’Assessore alle Politiche Sociali Paola De Roberto che ha raccontato una sua particolare esperienza personale :” Padre Candido curava l’anima degli ammalati di questo ospedale: a me, in questa cappella, ha insegnato a pregare e ad avere Fede nel dolore, mi ha dato una forza incredibile in un momento molto difficile della mia vita. Lo ricordo silenziosamente rumoroso con la su barba bianca” . L’Onorevole Eva Avossa era molto legata a Padre Candido:” Ne ho un bellissimo ricordo: ho tutti i suoi libri con le sue dediche che custodisco gelosamente. Ascoltarlo significava ricevere un senso di pace e serenità. Salerno deve molto a Padre Candido che è stato il medico delle anime e che nei suoi libri ha raccontato la storia della nostra città, come la nascita degli Ospedali Riuniti e l’alluvione del 1954”. Padre Gianluca Savarese, Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini ha dedicato un suo pensiero a Padre candido: ” Un Frate Cappuccino che ha segnato la storia di tanti e della nostra provincia ”. Anche il Presidente dell’Associazione Stampa della Provincia di Salerno, il dottor Nunziante De Maio, ha conosciuto Padre Candido:” La sua accoglienza e il suo sorriso erano per tutti e la sua attenzione per ogni singola persona era autentica. La sua capacità di ascolto è stata terapeutica per molti: “ Vieni che ne parliamo insieme” diceva facendoti accomodare nel suo studio pieno di libri. Il suo spirito aleggia tuttora tra le corsie dei reparti dell’ospedale dove viveva per essere sempre e costantemente accanto agli infermi e ai sofferenti”. Presenti i parenti di Padre Candido Gallo tra i quali la sorella Anna e il fratello Mario che ha scritto una poesia ispirata dal busto bronzeo, letta dal genero Marco Monetta. A impreziosire la serata le note del piano e del violino di Carmine e Marzia De Nardo che hanno accompagnato la cantante Silvana Ruggia.
Aniello Palumbo