Venerdì 8 marzo al Politeama di San Cipriano Picentino verrà messa in scena “ a ‘ncenziat”, ovvero la cerimonia del piatto, l’antico rito dell’accoglienza nuziale sopravvissuto nei secoli e praticato a San Cipriano Picentino fino agli anni inizi degli anni ’90 del XX secolo. Si tratta di un rito che affonda le radici nell’epoca greca e romana. Questa pratica nuziale ‘picentina’ è stata oggetto di studio storico, filologico ed antropologico, dal quale sono emersi una serie di dati interessanti che hanno consentito di allestire uno spettacolo rievocativo che viene messo in scena dal 2019, l’ultimo fine settimana di ottobre nell’ambito de La Sagra della Castagna (XXXIII Edizione nel 2022).
In occasione delle nozze, già in epoca romana, gli sposi perfezionavano la loro unione con questo rito propiziatorio, finalizzato a garantire felicità e prosperità alla coabitazione dei giovani. La sposa, in particolare, veniva accolta nella casa maritale all’ingresso dell’abitazione. Sull’uscio di casa, accompagnata dallo sposo, era attesa dalla suocera che, con un piatto tra le mani – nel quale tizzoni ardenti, bruciavano essenze profumate (soprattutto incenso) – compiva gesti prestabiliti e recitava (o cantava) una formula propiziatoria (per ciò della ‘ncenziata, ossia l’atto di incensare):
Il dono del fuoco, insieme all’acqua, ricordavano, presso i romani, l’acquisizione del diritto di cittadinanza.
L’azione drammatica e spettacolare è tratta da un lavoro di Gennaro Saviello e Maurizio Mele e sarà realizzata da Scena Teatro con la regia di Antonello De Rosa che arricchisce la drammaturgia esistente partendo da prestiti eccellenti come Sogno di una notte di mezza estate e La Lupa.
Lo spettacolo si terrà al Politeama di San Cipriano Picentino alle ore 20:30 del prossimo 8 marzo nell’ambito del progetto POC Campania “P.IC. – Picentini Itinerari Comuni“.