Laigueglia è una località ligure che trae grande attrattiva turistica dal suo mare, tanto che quest’anno ha ricevuto l’importante riconoscimento della Bandiera Blu.
Secondo quanto si legge sul sito del Comune:“L’obiettivo della Bandiera Blu è quello di incentivare il turismo sostenibile, in cui la qualità dei servizi si accompagni al rispetto dell’ambiente.” . Così il Sindaco di Laigueglia Giorgio Manfredi: “Il prestigioso riconoscimento della bandiera blu premia la bellezza di Laigueglia …e gli sforzi in materia di salvaguardia ambientale e di realizzazione di un modello di sviluppo ecocompatibile”, continua: “Il conseguimento della Bandiera Blu è …. un punto di partenza, dal quale generare uno sguardo aperto verso il futuro, orientato a prevenire l’inquinamento, ad incrementare la ricerca tecnologica e la conoscenza scientifica del mondo marino e a proteggere gli ecosistemi acquatici, traendo dagli stessi benefici economici per la collettività in modo sostenibile”.
Qualunque amministratore oculato e attento al governo del territorio sottoscriverebbe queste affermazioni; ed ènoto che Laigueglia dispone di un impianto di depurazione biologica basata sulla tecnologia MUDS.
Laigueglia ha immaginato, progettato e realizzato una soluzione sostenibile di depurazione dei reflui per una località non industriale. Le caratteristiche della tecnologia MUDS testimoniano di un governo del territorio aperto all’innovazione e alla ricerca, il contrario della mancanza di lungimiranza di quanti si affidano ciecamente alla ‘scienza’ interessata di opere preconfezionate, che poi rischiano di rivelarsi insostenibili e pericolose per un territorio fragile come il nostro.
In Costieracoloro che amministranohannoscelto, senza possibilità di contraddittorio e disinformando i cittadini, la via della grande opera ad ogni costo;ignorando nei fatti il rispetto dovuto alle singole e peculiari caratteristiche orografiche, morfologiche, ambientali di un territorio bellissimo e al contempo fragilissimo come la Costiera amalfitana.
Auspichiamo che cittadini e operatori economici, che vivono di turismo e intorno al turismo, si rendano conto che come comunità diventiamo strumento passivo di un sistema politico-imprenditoriale che decide indipendentemente dal pubblico interesse, dall’ottimizzazione della spesa pubblica; dalla reale e concreta tutela sia ambientale che del tessuto socio-economico dei territori.Siamo perfettamente consapevoli che c’è una concreta necessità di infrastrutture moderne per gestire le acque reflue. Ma bisogna usare cautela, valutare il reale l’impatto ambientale e le possibili alternative, considerare come queste decisioni influenzeranno la Costiera per le generazioni a venire.
Il progetto del depuratore consortile di Maiori, come è stato progettato, non risponde a questi requisiti, e non lo diciamo solo noi ma persino il Ministero della Cultura. Un impianto sproporzionato per il delicato ecosistema della nostra costiera, che minaccia l’immagine stessa di questo territorio, un’immagine di bellezza e di cultura antica che attira turisti da tutto il mondo.